Reggina tradita: finale play-off a porte chiuse, la città si ribella, “ingiustizia clamorosa”
Mag 14, 2025 - redazione
DI CLEMENTE CORVO
La decisione di giocare la finale dei play-off tra Reggina e Scafatese a porte chiuse ha suscitato grande sdegno e incredulità tra i tifosi e la città di Reggio Calabria. Questo provvedimento è considerato ingiusto e inadeguato, soprattutto considerando la correttezza e la serietà dei tifosi reggini.
La Reggina sta valutando di fare ricorso, ma è lecito aspettarsi un intervento deciso e determinante da parte delle autorità locali, regionali e governative, per tutelare la dignità della società, della città e della provincia. È il momento di prendere posizione e di far sentire la propria voce per evitare che la Reggina e la città di Reggio Calabria siano ulteriormente offese e mortificate.
La finale dei play-off deve essere giocata al Granillo, con i tifosi presenti, per garantire un’atmosfera festosa e di supporto alla squadra. La decisione di giocare a porte chiuse potrebbe avere conseguenze spiacevoli e ingiuste per la Reggina e per la città. È il momento di agire con determinazione e di far valere i propri diritti.I politici e i rappresentanti della città di Reggio Calabria dovrebbero essere i primi a reagire con indignazione e fermezza contro la decisione di giocare la finale dei play-off a porte chiuse. È il loro dovere tutelare gli interessi e la dignità della città e dei suoi cittadini.
È lecito aspettarsi da loro un’azione immediata e determinante per cercare di annullare o modificare questo provvedimento ingiusto. La città di Reggio Calabria e la Reggina meritano di essere trattate con rispetto e giustizia, e non possono essere ulteriormente mortificate da decisioni arbitrarie e ingiuste.
I politici locali dovrebbero mettere da parte le loro differenze e unirsi per difendere gli interessi della città e della squadra, e lavorare insieme per trovare una soluzione che garantisca la presenza dei tifosi alla finale dei play-off. È il momento di agire con fermezza e determinazione.
–Il Giudice Sportivo ha inflitto una pesantissima sanzione alla Reggina 1914, a seguito dei comportamenti tenuti dai propri tifosi durante la partita contro la Vibonese. La società amaranto dovrà pagare un’ammenda di 3000 euro e disputare una gara a porte chiuse, misura che colpirà non solo la squadra ma anche l’intera tifoseria.
Bisogna far ricorso con determinazione a questo ingiusto provvedimento:
Fumogeni, lanci e invasione: tutti i motivi della decisione
Secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale, i tifosi amaranto avrebbero introdotto e acceso ben 22 fumogeni, causando un ritardo dell’inizio della gara a causa della scarsa visibilità. A ciò si aggiungono episodi ancora più gravi: al termine del primo tempo, alcuni sostenitori sono entrati nella zona spogliatoi, rendendo necessario l’intervento del Commissario di campo e dei dirigenti. Ancora più preoccupante, il lancio di tre bottigliette piene d’acqua sul terreno di gioco, che avrebbero colpito alcuni tesserati della squadra ospite.
Infine, a fine partita, è stato forzato il cancello centrale della tribuna e alcuni sostenitori sono entrati indebitamente sul campo.
Recidiva aggravante: “Condotta idonea a causare danni fisici”
Nel dispositivo si sottolinea come la sanzione sia stata comminata anche per recidiva specifica reiterata, facendo riferimento a precedenti episodi già sanzionati nei Comunicati Ufficiali 78, 111 e 133. Il Giudice ha inoltre considerato la pericolosità dei comportamenti, soprattutto in relazione ai lanci di oggetti potenzialmente dannosi per l’incolumità di giocatori e ufficiali di gara.
Una pagina nera per la tifoseria amaranto
Il provvedimento si traduce in un grave danno d’immagine per la Reggina, già impegnata in una delicata fase di rilancio. Oltre alla multa, la squadra dovrà affrontare una gara in uno stadio deserto, con ripercussioni evidenti anche sul piano sportivo e morale. Un monito, questo, che impone una riflessione seria su comportamenti che rischiano di vanificare l’impegno di società e calciatori.