Lorenzo Fascì, il carabiniere che ha salvato la donna che voleva buttarsi dal cavalcavia è calabrese, originario di Reggio Calabria
Mag 14, 2025 - redazione
Lorenzo Fascì di 28 anni, il carabiniere scelto della Stazione di Albino, in provincia di Bergamo, che ha salvato una donna che dopo aver scavalcato il parapetto di un cavalcavia, si trovava in bilico nel vuoto aggrappata alla recinzione di metallo, è originario di Reggio Calabria.
Il militare, in abiti civili e libero dal servizio, era in viaggio con i suoi famigliari quando si è accorto della donna e ha deciso di raggiungerla scavalcando la recinzione per abbracciarla ed evitare il peggio. Salvandole così la vita.
In una nota i carabinieri scrivono, “Consapevole della delicatezza e della gravità della situazione – evidenziano in una nota i carabinieri di Bergamo – il militare Lorenzo Fascì ha subito fermato l’auto, ha raggiunto il cavalcavia e “nonostante l’altezza e la mancanza di equipaggiamento idoneo” ha scavalcato il parapetto e si è avvicinato con cautela alla donna, iniziando a parlare, nel tentativo di rassicurarla e distrarla. Arrivato proprio vicino a lei, mentre sotto le auto continuavano a passare sotto il cavalcavia, il carabiniere l’ha abbracciata per trattenerla contro il parapetto, evitando che potesse cadere, fino all’arrivo dei soccorritori.
Il salvataggio non è passato inosservato e addirittura è arrivato un post della premier Giorgia Meloni che su Facebook ha commentato il post sul profilo dell’Arma, in cui si dà notizia dell’intervento. La premier si è limitata a scrivere: “Eroe”.
Il racconto del militare
“Mi fa molto onore, ringrazio la premier per il complimento, ma non sento di avere fatto nulla di speciale: tutti dovrebbero avere il senso civico e morale di aiutare una persona in difficoltà (…) È stata la mia ragazza a farmi notare quella donna. Ho subito accostato l’auto e non ci ho pensato su due volte: ho scavalcato il terrapieno e ho cercato di avvicinarmi a lei a piccoli passi, aggrappandomi alla recinzione”, racconta il militare che presta servizio alla stazione di Albino (Bergamo). “La donna piangeva, era agitata e voleva farla finita – prosegue il racconto del carabiniere – Il papà della mia ragazza, che era in auto con noi, ha iniziato a parlarle, così io sono riuscito ad affiancarla e ad abbracciarla. Paura? No, è accaduto tutto molto velocemente, non ho avuto il tempo di pensarci…”.