Orietta Berti, “Quando sei arrivata ti stav(an)o aspettando”… in troppi e pure ben assembrati!
Lug 27, 2021 - redazione
Siamo al centro di un dibattito pandemico su obblighi e prescrizioni da adottare. Il dibattito ruota attorno alla certificazione verde, il cosiddetto “Green Pass”, obbligatorio dal 6 agosto nei locali al chiuso, congressi e per entrare negli spettacoli all’aperto, come concerti, quello che c’è stato domenica sera a Varapodio della cantante Orietta Berti.
Dalle immagini si può benissimo evincere che tutti i regolamenti, le prescrizioni e ciò che ne consegue se ne sono andati a strabenedire. Centinaia di persone senza alcun minimo distanziamento personale, certo le mascherine non sono obbligatorie all’aperto, ma quando non è possibile rispettare il distanziamento, va indossata. Ma questa è una condizione che si sta frequentando spesse sia in questi eventi che nella movida dove tanti giovani formano assembramenti paurosi davanti ai locali. E poi il problema è la vaccinazione per ottenere il “Green Pass”?
Eppure ci sono eventi come quello di Orietta Berti, nulla da ridire sulla cantante, ma solo il modo di affrontare la questione come se il Covid non esistesse più, ma non è così, i contagi aumentano e i decessi ancora si registrano nei vari bollettini regionali.
Nella nota diramata da Palazzo Chigi, “In zona bianca e in zona gialla, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali o spazi anche all’aperto, sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale, e l’accesso è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19. In zona bianca, la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 25 per cento al chiuso nel caso di eventi con un numero di spettatori superiore rispettivamente a 5.000 all’aperto e 2.500 al chiuso”, ovviamente norme in vigore dal 6 agosto, ma come si sa il Covid non ha una data prestabilita nel suo cammino contagioso, anzi.
Ovviamente le norme anti-Covid, ma soprattutto i comportamenti dovrebbero essere una condizione necessaria fondamentale. In questo caso le norme anti-contagio, sono state rispettate? A nostro avviso no!
Prima di esprimere opinioni, dissentire e protestare su certe condizioni impositive, dovremmo prima regolarci con la nostra coscienza e rispettare le più elementari norme, altrimenti non se ne esce più!
(GiLar)