di Sigfrido Parrello
E’ stato presentato a Palmi il nuovo saggio del latinista prof. Filippo Marino. Conosciuto ormai su scala internazionale per i suoi studi teologici e le traduzioni in latino, ma soprattutto il suo contributo al perfezionamento della traduzione del Padre Nostro, il professore Marino ha voluto pubblicare, questa volta, un saggio su San Rocco, dal titolo: “San Rocco: l’intercessore” edito da Ippocampo Editore. Nella cornice della sala convegni dell’Università Unicusano (polo didattico di Palmi), alla presenza di emeriti studiosi, scrittori e operatori culturali intervenuti da tutta la Calabria, si è discusso sui molteplici aspetti del Personaggio San Rocco.
Tra i relatori, la professoressa Graziella Carbone, autrice di una intensa tesi su San Rocco, è intervenuta sulle caratteristiche devozionali tra Palmi ed Acquaro e su alcuni elementi propri della figura “popolare”.
Il professore Marino, per l’occasione, ha chiesto al Comitato Scientifico Internazionale per gli Studi su San Rocco e la Storia Medievale (con sede a Montpellier) un contributo, con la presenza dell’unico membro calabrese, lo studioso e scrittore Oreste Kessel Pace, autore tra l’altro anche del romanzo storico San Rocco (due edizioni con vendite anche all’estero).
La relazione di Pace, entrando nel merito storico-scientifico del Personaggio, analizzando le fonti, i documenti ed ogni singola prova, ha illustrato la nuova cronologia, separandola dai connotati prettamente folkloristici, tradizionalistici e comunque lontani dagli avvenimenti reali. L’Autore Marino ha completato il quadro entrando nel merito degli apporti religiosi di San Rocco, teologici, confrontandoli con altri importanti personaggi cristiani.
Le domande dal pubblico hanno acceso un interessante dibattito, dando la possibilità ai relatori di entrare nei dettagli sia del bios, delle proprietà cultuali, religiose e storiche. Un incontro unico nel suo genere che ha dettato, finalmente, luce e verità su San Rocco, la cui vita è dimenticata, disseminata di errori e ignorata, nonostante i milioni di fedeli che ne seguono la devozione e la statua.



