COSENZA – Potrebbe avere finalmente un nome l’assassino di Roberta Lanzino. E’ stata infatti depositata alla Corte di Assise di Cosenza la perizia di 63 pagine nella quale i Ris di Messina spiegano di essere riusciti a isolare il liquido seminale ritrovato nel terriccio del luogo dell’omicidio. Una vera e propria svolta nelle indagini perchè questo permetterà di risalire al dna dell’uomo che ha violentato e ucciso la ragazza rendese nell’estate del 1988. Sotto processo ci sono tre pastori di Cerisano, Alfredo Sansone e i figli Franco e Remo. Franco è accusato di aver violentato e ucciso insieme allo scomparso Luigi Carbone la povera Roberta. I tre Sansone di aver poi fatto scomparire per sempre Carbone, scomodo testimone. La prossima udienza è fissata per il 21 gennaio. In aula compariranno i carabinieri del Ris, che relazioneranno su degli esami effettuati sul alcuni oggetti e indumenti. Le indagini sono arrivate a questo punto dopo che lo scorso mese di ottobre si è deciso di effettuare indagini su elementi mai periziati nel corso di questi anni, come il braccialetto che Roberta indossava e il motorino sul quale la ragazza viaggiava.