Chiarita dalla polizia la sparatoria avvenuta giovedì pomeriggio davanti ad alcune attività commerciali, nella zona centrale della città. Da una parte zio e nipote, dall’altra una persona con cui c’era stato in precedenza un diverbio per futili motivi

# Lite tra fratelli a Crotone. Esplosi due colpi di pistola, un arresto

Sparatoria in centro a Crotone, è stata una lite. In manette 3 persone con l’accusa di tentato omicidio

Chiarita dalla polizia la sparatoria avvenuta giovedì pomeriggio davanti ad alcune attività commerciali, nella zona centrale della città. Da una parte zio e nipote, dall’altra una persona con cui c’era stato in precedenza un diverbio per futili motivi

CROTONE – Tre persone sono state arrestate dalla Polizia, a Crotone, nell’abito delle indagini sulla sparatoria avvenuta in pieno centro nella serata di ieri. Destinatari dei provvedimenti, eseguiti nella notte, sono Mario Oreste di 63 anni; il nipote Francesco Oreste di 56, e Giuseppe Infusino, di 47. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentato omicidio e porto e detenzione illegale di arma e relativo munizionamento. In seguito dalla segnalazione di una sparatoria in corso, agenti della squadra mobile erano intervenuti all’interno della ferramenta “Oredil”, in via Matteotti, bloccando Mario Oreste mentre tentava di nascondere la pistola a tamburo calibro 32, marca Smith e Wesson, con cinque colpi all’interno, di cui uno esploso. L’arma era risultata rubatao. Con essa gli agenti avevano sequestrato altre 65 cartucce calibro 32 “auto”.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la pistola era stata consegnata a Mario Oreste dal nipote Francesco, che risulta avere precedenti di polizia per minacce, lesioni personali aggravate e falsità in scrittura privata, e che, poco prima, aveva esploso un colpo di arma da fuoco contro una persona, successivamente identificata identificata in Infusino. Quest’ultimo risulta avere precedenti di polizia per reati di furto e reati inerenti gli stupefacenti. Le indagini svolte dalla Squadra Mobile hanno permesso di ricostruire l’esatta dinamica della lite intercorsa tra Francesco Oreste e Infusino. I dui, dopo aver avuto una prima, accesa discussione per futili motivi, si erano recati nelle rispettive abitazioni, armandosi di pistole, per poi ritrovarsi nei pressi di un piazzale, ubicato nelle immediate vicinanze della ferramenta di via Matteotti. Infusino avrebbe puntato la pistola contro l’avversario che, per proteggersi, si era fatto scudo con una donna accorsa per soccorrere la figlia di Oreste che aveva accusato un malore. La reazione della donna ha provocato la caduta, dalla cintola dei pantaloni di Oreste, della pistola a tamburo calibro 32, successivamente sequestrata. Infusino nel frattempo ha tentato la fuga, inseguito da Oreste che, raccolta da terra l’arma, gli ha sparato senza colpirlo. Il proiettile ha invece raggiunto prima il tettuccio di una gabbia per uccelli esposta davanti al negozio teatro dei fatti e poi il parabrezza di un’autovettura Lancia Musa.