Vi raccontiamo le promesse da marinaio dell’Asp di Reggio Calabria per l’Ospedale di Polistena, “La situazione è grave”
Set 04, 2025 - redazione
Di Marisa Valensise (Comitato spontaneo a tutela della Salute)
4 settembre 2025
Ovviamente non ci aspettiamo che la dottoressa Di Furia , direttore generale dell’ASP ci risponda, la lasciamo al suo continuo criticare il Comitato pensando che in vista delle elezioni ci potremmo comportare come lei , la dottoressa non ha mai compreso che il Comitato ha a cuore la salute di tutti noi cittadini, in questo pezzo di terra siamo stati abbandonati da tutti e da tutto , la dottoressa disconosce le famiglie e il territorio e non vuole sapere , ma siamo stati noi a ricordarglielo spesso ,che non tutti i cittadini hanno la possibilità di andare a curarsi fuori regione, e siccome siamo con le pezze al …….., abbiamo necessità di alcune spiegazioni immediate .
Stamattina ci aspettiamo che si assuma finalmente le sue responsabilità e dia spiegazioni concrete.
È bene chiarirlo fin da subito: non sarà certo lei a spingerci verso una guerra tra poveri. Ma è finito il tempo delle prese in giro. Qui si continua a giocare con le attese, le promesse non mantenute e, soprattutto, con la salute e la dignità delle persone.
Dove sono andati a finire i reparti promessi?
A febbraio di quest’anno, il Comitato a tutela della salute , dopo un incontro chiesto e ottenuto presso il nostro ospedale con la presenza oltre che della dottoressa Di Furia,anche del direttore sanitario ff e il direttore di distretto,abbiamo indetto una conferenza stampa per raccontare pubblicamente l’incontro e il motivo che ci aveva spinto a richiedere quella riunione.
In quella sede ci era stato assicurato,perché già previsto in programma ,l’avvio di lì a breve del reparto di riabilitazione, ricordo che la dottoressa in quell’occasione era talmente propositiva che ci ha assicurato che entro il mese marzo ,quindi entro poco tempo ,avremmo avuto il reparto funzionante.
I locali erano stati individuati e ufficializzati a tutti i presenti . Allo stesso modo, era stato indicato lo spazio per il futuro reparto di oncologia, la dottoressa aveva anche fatto degli spostamenti di ambulatori,di servizi. ad ogni buon conto, siamo usciti dalla riunione gratificati perché pensavamo all’imminente apertura di entrambi i reparti.
A oggi, nulla di tutto ciò è stato realizzato. Promesse evaporate. Nessuna chiarezza. Solo propaganda.
La situazione è grave. La dottoressa Di Furia, invece di dare seguito a impegni presi e indicare una linea chiara, sembra più preoccupata ad accontentare questo o quel gruppo, probabilmente in vista delle prossime elezioni. Ma la sanità non può essere gestita in funzione del consenso. Quando si parla di ospedali, ogni ritardo, ogni ambiguità, ogni rinvio è un danno diretto alla vita delle persone. Diventa un crimine.
Nel frattempo, l’ospedale di Polistena resta senza un direttore sanitario, figura essenziale per garantire autorevolezza, presenza e gestione delle criticità. La struttura ha bisogno di una guida vera, non di decisioni improvvisate o di imbeccate dell’ultimo momento.
Per questo, oggi, chiediamo pubblicamente alla dottoressa Di Furia:
Cosa vuole fare dell’ospedale di Polistena?
La sua azione, finora, è apparsa confusa, incoerente, priva di visione. Salta da un’idea all’altra, da un progetto all’altro, senza un disegno preciso, senza una direzione chiara. Ma noi non possiamo più aspettare i suoi tentennamenti.
Polistena ha diritto a un ospedale funzionante, completo, efficiente.
Ha diritto a reparti attivi, aiuto al personale in servizio e cure accessibili.
Non possiamo più tollerare silenzi, ritardi e promesse non mantenute.
Vorremmo capire, con quanti mazzi di carte sta giocando ? Perché vede cara dottoressa, in gioco qui c’è la nostra vita .