Un ricercatore tedesco scopre funghi sconosciuti in confezioni in commercio
Lug 11, 2014 - Giovanni D'agata
In una busta di preziosi “porcini” importati dalla Cina c’erano in realtà specie sconosciute e non ancora classificate
Un ricercatore tedesco scopre funghi sconosciuti in confezioni in commercio
In una busta di preziosi “porcini” importati dalla Cina c’erano in realtà specie sconosciute e non ancora classificate
Un micologo presso i prestigiosi Royal Botanic Gardens, Kew – più noti come Kew
Gardens, Bryn Dentinger ha fatto una scoperta che dovrebbe far riflettere tutti i
consumatori quando acquistano funghi confezionati: in una busta di preziosi “porcini”
importati dalla Cina c’erano in realtà specie sconosciute e non ancora classificate. Se
è vero che, secondo le stime, ci sono tra 500.000 e 10 milioni di specie di funghi
sulla superficie del globo e che ogni anno, i micologi descrivono circa 1.200 nuove
specie, Bryn Dentinger e la sua collega Laura Suz nello studio che hanno appena scritto,
disponibile sulla rivista scientifica online e open access sito Peer J Pre, hanno
anche rilevato che a causa di ciò maggiore è la probabilità che specie non note
possano entrare nella catena agro-alimentare. Tuttavia questa considerazione non
deve apparire banale se si pensa che a causa dei funghi, in Italia, ogni anno ci
sono circa un migliaio di casi di avvelenamento.Ma tornando alla confezione di funghi
“cinesi” che è stata sottoposta a verifica i ricercatori hanno addirittura analizzato
frammenti di DNA. La notizia rassicurante è che si trattava effettivamente al 100%
porcini e tutti erano commestibili. L’informazione più sorprendente è che tra le
tre specie di Boletus rappresentati, nessuno corrispondeva ad una specie conosciuta! Il
problema della tracciabilità e dell’identificabilità dei prodotti alimentari, per
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” si riaffaccia
un’altra volta. Senza andare a ridiscutere dello scandalo del 2013 della carne di
cavallo (e maiale), che era stata venduta come carne bovina che scoppiò a seguito
di una analisi del DNA condotta sugli hamburger in Irlanda, è evidente come sia
necessario sottolineare quanto sia importante accelerare la nomenclatura genetica
della vita e l’effettiva identificabilità di tutti i prodotti alimentari..Da un
lato, ovviamente, per migliorare la sicurezza alimentare e garantire che ciò che
entra nel nostro organismo corrisponda a ciò che dice l’etichetta. E, in secondo
luogo, per un migliore controllo affinché talune specie protette non finiscano in
cucina.