Uil Calabria, “Aggressioni al personale sanitario: il sistema di allerta rapida è un primo passo importante”

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Quella del Prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, sull’attivazione di un sistema di allerta rapida per contrastare le aggressioni ai danni del personale sanitario che coinvolge direttamente i rappresentanti delle Forze dell’ordine, è un’iniziativa lodevole. 

Si tratta di una decisione che risponde a un’esigenza reale, più volte sollevata dalla Uil Calabria e dalla Uil Fpl Calabria, rispettivamente guidate dai Segretari generali Mariaelena Senese e Walter Bloise, che da anni denunciano un clima di crescente insicurezza negli ospedali, nei pronto soccorso e nei servizi territoriali. 

Il fenomeno delle aggressioni non è più una semplice emergenza episodica, ma un dato strutturale che attraversa in profondità tutto il sistema sanitario pubblico. Solo nel 2024, in Calabria, sono stati registrati ufficialmente 49 episodi di violenza ai danni degli operatori esercenti le professioni sanitarie. Questo dato di fatto ci ha spinto a lanciare la campagna “Proteggere chi ci protegge”, un’iniziativa volta a riportare al centro del dibattito istituzionale e sindacale la sicurezza nei luoghi di lavoro della sanità pubblica.

La situazione che vivono ogni giorno le lavoratrici e i lavoratori della sanità è insostenibile. Operano spesso sotto pressione, con organici ridotti, carichi crescenti e condizioni psicofisiche logoranti, esposti quotidianamente a situazioni conflittuali che possono degenerare. Non è accettabile che gli ospedali e gli ambulatori si trasformino in zone di tensione permanente, dove chi si prende cura degli altri è costretto a lavorare nella paura.

Il sistema di allerta rapida che sarà attivato nella provincia di Catanzaro deve rappresentare soltanto l’inizio di un percorso più ampio che sia in grado di coinvolgere tutto il territorio regionale. È urgente affiancare a questa misura una strategia organica che preveda il potenziamento reale dei presidi di sicurezza nei reparti più esposti e, allo stesso tempo, risolva la carenza di personale che, esasperando i tempi di attesa, finisce per indebolire l’accesso ai servizi e a generare situazioni di tensione che potrebbero essere prevenute. 

Sono tutti questi strumenti che servono alla tutela dei lavoratori della sanità che non può più essere considerata un fatto residuale, ma una battaglia di civiltà, che deve coinvolgere tutte le istituzioni, ma che il sindacato continuerà a portare avanti con determinazione, coerenza e responsabilità.

“Proteggere chi ci protegge – dichiara Mariaelena Senese, Segretaria generale della Uil Calabria –  non è solo uno slogan: è un impegno concreto che chiama in causa politica, aziende sanitarie e Stato. La dignità e la sicurezza del lavoro sanitario devono essere un pilastro della sanità pubblica”.

“Bene l’iniziativa del Prefetto – aggiunge Walter Bloise, Segretario generale della Uil Fpl Calabria – ma ora servono atti tangibili e risorse vere. Il personale sanitario è stanco di promesse: vuole lavorare in sicurezza e con rispetto”.