Uil Calabria, “Adi e Sfl fotografano una regione fragile. Serve un welfare territoriale strutturato e politiche attive inclusive”
Mag 14, 2025 - redazione
“L’ultima rilevazione dell’Inps conferma, con dati alla mano, ciò che la Uil Calabria denuncia da tempo: la nostra regione continua ad avere una domanda elevatissima di sostegno sociale e di accesso a misure di inclusione lavorativa, a fronte di una persistente debolezza del tessuto produttivo e di non incrocio tra domanda ed offerta di lavoro “. Così Mariaelena Senese, Segretaria generale della Uil Calabria commenta i numeri contenuti nel Report sull’applicazione di Assegno di inclusione, Supporto per la formazione e il lavoro e Reddito di cittadinanza in Calabria, che fotografano l’evoluzione dei sostegni economici e di inserimento lavorativo nel biennio 2023-2024.
Nel 2024, i nuclei percettori dell’Assegno di inclusione in Calabria sono stati 56.007, per un totale di 141.417 persone coinvolte, con un importo medio mensile pari a 595 euro. Si tratta di un dato che, seppure inferiore rispetto al numero di percettori del precedente Reddito di cittadinanza (84.982 nuclei nel 2023, 191.334 persone), evidenzia una riduzione della copertura che lascia fuori una fascia significativa della popolazione in condizione di vulnerabilità.
Ancora più eloquenti i dati sul Supporto per la formazione e il lavoro. La Calabria è la quarta regione d’Italia per numero di beneficiari, con 14.540 persone coinvolte (11% del totale nazionale), che hanno ricevuto il sussidio per una media di 7,4 mensilità, un dato superiore alla media nazionale. Questo dato, pur segnalando una buona adesione alla misura, mostra anche l’elevata persistenza del bisogno economico tra i calabresi, in particolare tra le donne e le fasce più anziane.
Preoccupanti, poi, sono le disuguaglianze di genere: il rapporto evidenzia come le donne beneficiarie siano più numerose e presenti in misura maggiore nelle fasce d’età 50-59 anni. Un segnale chiaro di un mercato del lavoro che continua a penalizzare le donne, soprattutto quelle che hanno dovuto rinunciare a percorsi lavorativi a causa di carichi familiari e assenza di servizi.
“Questa fotografia sociale – sottolinea Mariaelena Senese – non può essere letta solo in chiave assistenziale. È l’indicatore che in Calabria occorre intercettare e valorizzare le competenze disponibili al fine di garantire percorsi dignitosi di reinserimento”.
La Uil Calabria torna quindi a ribadire la necessità di rafforzare i servizi pubblici per l’impiego, creare percorsi formativi professionalizzanti nonché integrare le misure economiche con un welfare territoriale inclusivo, che tenga conto delle fragilità sociali, familiari e sanitarie
“Il passaggio dal Reddito di cittadinanza a un sistema duale come Adi e Sfl – conclude la Segretaria generale della Uil Calabria – può avere senso solo se accompagnato da un investimento serio su politiche attive, presa in carico, formazione e sviluppo territoriale. Diversamente, rischia di diventare una redistribuzione dei bisogni più che una strategia di inclusione”.