Sottrae beni sequestrati e accusa i Carabinieri, prosciolto in Appello un 33enne calabrese
Lug 24, 2025 - redazione
Si è conclusa con una sentenza di totale proscioglimento emessa dalla Corte di Appello di Catanzaro la vicenda che ha visto coinvolto un giovane di Cariati difeso di fiducia dall’avvocato penalista Raffaele Meles. L’uomo era stato già assolto dal Tribunale di Castrovillari dall’accusa di calunnia contro alcuni carabinieri.
I fatti risalgono alla fine del 2017, quando l’imputato veniva fermato nel cuore della notte da una pattuglia dei carabinieri di Cariati alla guida di un’auto di grossa cilindrata risultata sottoposta a sequestro. Durante il controllo, la situazione peggiorava quando si scopriva che la persona che avrebbe dovuto garantire la custodia dell’auto evitando di farla circolare era proprio il conducente, nominato addirittura custode con un precedente verbale di sequestro emesso in seguito ad un controllo del mezzo risultato privo di copertura assicurativa. Dagli accertamenti emergeva, inoltre, che l’auto al momento del secondo fermo riportava un numero di chilometri addirittura inferiore rispetto a quando era stata fermata e sequestrata la prima volta, con ciò risultando palese che il conducente e custode aveva manomesso il contachilometri al fine di eludere i controlli. Invitato a recarsi presso la locale stazione dei carabinieri, il giovane iniziò a porre in essere atteggiamenti violenti, minacciosi e oltraggiosi nei confronti delle forze dell’ordine fino al punto da accusare i militari di aver prelevato l’autovettura dalla sua abitazione e di averla portata nel luogo del controllo al solo fine di simulare un reato ed accusarlo falsamente. Tale dichiarazione veniva addirittura sottoscritta dall’imputato e da qui scattò immediatamente la comunicazione alla Procura della Repubblica di Castrovillari ipotizzando a carico dell’uomo i reati di calunnia, sottrazione e danneggiamento di cose sottoposte a sequestro, truffa, violenza e minaccia a pubblico ufficiale.
Concluse le indagini e iniziato il processo, l’imputato nominava proprio difensore di fiducia l’avvocato penalista Raffaele Meles. Nel corso del dibattimento venivano confermate dai testi dell’accusa le contestazioni a carico del giovane e, all’esito del giudizio, il Tribunale emetteva una sentenza di assoluzione per il reato di calunnia con la formula “perché il fatto non sussiste”. Le restanti accuse venivano invece confermate in primo grado e, avverso tale sentenza, la difesa proponeva appello.
Al termine dell’udienza tenutasi di recente, la difesa ha chiesto l’accoglimento del proprio atto di appello e, quindi, di prosciogliere il giovane da tutte le accuse contestate. Richiesta totalmente accolta dalla seconda sezione penale della Corte di Appello di Catanzaro che, all’esito del giudizio di secondo grado, ha prosciolto l’imputato.