Solidarietà a Roberto Occhiuto e stop alle gogne mediatiche

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di Paolo Marraffa

Come giovane calabrese, non posso restare in silenzio di fronte a quanto sta accadendo al Presidente della Regione, Roberto Occhiuto. Le accuse mosse nei suoi confronti, ancora tutte da verificare, sono gravi. Ma altrettanto gravi sono le modalità con cui sono state rese pubbliche: prima sui giornali, poi nelle aule giudiziarie. È un copione già visto.
Non dimentichiamo che anche l’ex presidente Mario Oliverio fu oggetto di indagini simili, poi in gran parte archiviate o finite nel nulla. E come non ricordare il caso di Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, che ha affrontato oltre trenta procedimenti penali, con una sola condanna definitiva e una lunga storia di scontri con una parte della magistratura che, secondo molti, ha travalicato il proprio ruolo.
Non si tratta di negare il valore della giustizia. Al contrario: proprio perché crediamo nella giustizia, chiediamo che venga esercitata con equilibrio, riservatezza e rispetto per le persone e le istituzioni. La Calabria ha bisogno di stabilità, non di processi mediatici.
Roberto Occhiuto ha rappresentato per molti un punto di svolta e vederlo oggi esposto al pubblico ludibrio, senza nemmeno essere stato ascoltato, è un colpo al cuore per chi crede in una politica fatta di impegno e risultati.
La giustizia faccia il suo corso. Ma lo faccia con sobrietà, senza clamore, senza pregiudizi. Perché la legalità non è solo punizione: è anche garanzia, equilibrio, rispetto.

Paolo Marraffa