Sono quattro ragazzi gli aggressori dei due operai di Schiavonea. Tra loro un minorenne
Apr 13, 2013 - redazione
Ieri sono entrati nel laboratorio di un’impresa che produce infissi e si sono accaniti contro due operai, colpendoli prima a sprangate e poi sparando alcuni colpi d’arma da fuoco. Poi la fuga in auto, fermata però dai carabinieri all’altezza di Sibari
Sono quattro ragazzi gli aggressori dei due operai di Schiavonea. Tra loro un minorenne
Ieri sono entrati nel laboratorio di un’impresa che produce infissi e si sono accaniti contro due operai, colpendoli prima a sprangate e poi sparando alcuni colpi d’arma da fuoco. Poi la fuga in auto, fermata però dai carabinieri all’altezza di Sibari
CORIGLIANO CALABRO (COSENZA) – C’é anche un quindicenne tra le persone arrestate dai carabinieri per il ferimento di due operai avvenuto a Schiavonea di Corigliano Calabro. Il minore è stato accompagnato nel centro di prima accoglienza di Catanzaro, mentre gli altri due, Francesco Basile, di 24 anni, e Silvano Ritiro, di 23, bloccati a Sibari, sono stati condotti in carcere. Il quarto componente del gruppo, Gaetano Caputo, di 21 anni, che in un primo tempo era riuscito a dileguarsi, è stato rintracciato nella sua abitazione. Le accuse per tutti sono tentato omicidio, porto e detenzione di arma da fuoco e oggetti atti ad offendere e ricettazione. Le ricerche, da parte dei carabinieri, del gruppo responsabile dell’aggressione del ferimento di Espedito Ielo, 50 anni e Salvatore Martilotti, 30 anni, nei confronti del quale sono stati sparati colpi di pistola alle gambe, erano scattate nell’immediatezza del fatto con posti di blocco e l’ausilio di un elicottero. Nella periferia di Sibari era stata subito dopo rintracciata l’automobile utilizzata dal gruppo per la fuga, una Lancia Y, all’interno della quale è stata trovata una pistola clandestina calibro 6,35 e alcuni passamontagna.
Due persone, Salvatore Martilotti, di 30 anni e Espedito Ielo, di 50, sono rimaste ferite in un agguato a Schiavonea di Corigliano Calabro. Le loro condizioni, stando a quanto si è appreso, non sono gravi. A sparare sono stati in quattro, facendo irruzione nel laboratorio di un’impresa che produce infissi in alluminio, dove le due vittime lavoravano. Dopo aver pestato i due dipendenti e sparato alle gambe di uno dei due, i responsabili dell’agguato si sono allontanati a bordo di un’utilitaria.
Ancora ignoto il movente dei raid violento. Secondo le prime ipotesi potrebbe trattarsi di ragioni passionali.
I quattro uomini incappucciati si sono accaniti con ferocia sui due uomini. Prima li hanno colpiti con alcune spranghe, poi uno dei quattro ha tirato fuori una pistola e ha sparato alle gambe di una delle vittime. L’altro operaio è riuscito a evitare i colpi. Poi i quattro si sono dati alla fuga a bordo di un’auto. L’allarme però è stato dato subito e così i carabinieri si sono mobilitati, richiedendo anche l’intervento di un elicottero. La tempestività dei militari dell’Arma ha permesso di individuare l’auto con a bordo i quattro fuggitivi. Si trovava sulla Statale 106, all’altezza di Sibari.
Le pattuglie dei carabinieri sono riusciti a intercettarla e a bloccarla e per le persone a bordo sono scattate le manette. I due feriti sono stati invece condotti in ospedale ma le loro condizioni al momento non sembrano preoccupare.