Sanità, interrogazione di Irto (Pd) sui conti della Calabria: “Mobilità passiva da 308 milioni. Regione bancomat incontrollato” 

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Il senatore Nicola Irto, segretario del Pd Calabria, ha presentato un’interrogazione ai ministri della Salute e dell’Economia per sapere quanti cittadini calabresi si siano curati fuori regione nel 2024, distinguendo tra strutture pubbliche e private convenzionate, e la ripartizione della relativa spesa sostenuta per la cosiddetta mobilità sanitaria passiva. L’iniziativa nasce dai dati della Corte dei conti contenuti nel giudizio di parifica del Rendiconto 2024 della Regione Calabria, secondo cui la spesa per prestazioni sanitarie erogate fuori regione ha raggiunto 308 milioni di euro, con un incremento del 21 per cento rispetto all’anno precedente. “Dietro queste cifre – spiega Irto – ci sono migliaia di famiglie costrette a emigrare per curarsi, perché in Calabria non riescono ad accedere a servizi adeguati in tempi accettabili. A questi 308 milioni si aggiunge un costo sommerso che grava sui cittadini: spese di viaggio, vitto e alloggio spesso non rimborsate, a causa di soglie Isee troppo basse. È un sistema che penalizza i più deboli e fa della Calabria un bancomat della sanità nazionale”. Il senatore dem richiama inoltre un passaggio centrale del giudizio di parifica: la Corte dei conti ha ricordato che la Calabria non è ancora uscita dal commissariamento sanitario e che, nelle attuali condizioni, difficilmente potrà farlo. “Questo commissariamento governativo – conclude Irto – dura da 15 anni e ha fallito su tutta la linea. Oggi il governo ha quindi il dovere politico di porvi fine, fornendo alla Regione gli strumenti giusti per tutelare il diritto alla salute dei cittadini calabresi”.