Rosarno, Klaus Davi, “Oltre trecento persone alla messa in suffragio di Savino Pesce”

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Più di 300 persone stipate all’inverosimile nella Chiesa Maria SS. Addolorata nella parte alta di Rosarno di cui più di 70 sono rimaste fuori, considerate le dimensioni contenute del luogo di culto. La messa in suffragio di Savino Pesce (dopo che la Prefettura aveva impedito il funerale già annunciato dalla famiglia nei giorni scorsi e previsto per venerdì scorso)  che si è svolta lunedì sera a partire dalle 19 nel centro del paese della Piana, dal punto di vista dell’affluenza è stata indiscutibilmente un successo. Va precisato che non tutti i convenuti erano lì per Pesce dato che c’erano altre 6 persone commemorate tra cui Domenico Buttiglieri cognato di Peppe Valarioti (ucciso barbaramente dalla ‘Ndrangheta nel 1980), ma non a caso Pesce è stato il primo citato dal parroco durante la funzione. La popolazione ha reagito con una presenza massiccia alla ‘convocazione’ dei familiari di Savino che avevano esortato i concittadini a partecipare all’evento, sempre attraverso un’affissione mirata. Da capire se i numerosi presenti convenuti appositamente per Pesce erano lì per sincera partecipazione emotiva o piuttosto per mandare un ‘segnale’ a qualcuno. A documentare quanto accaduto lunedì sera a Rosarno c’era Klaus Davi che si è precipitato in Calabria non appena l’annuncio della celebrazione della messa è diventato ufficiale. Il giornalista ha seguito tutta la funzione e ha intervistato alcuni amici e conoscenti della famiglia che però sono stati di poche parole. La funzione è terminata intorno alle 20:15. Nei banchi delle prime file i quattro figli, oltre a numerosi nipoti che hanno salutato le numerosissime persone presenti condividendo ricordi del padre al quale erano particolarmente legati. Savino Pesce era figlio di Ciccio Pesce detto ‘il gobbo’, fratello minore di Nino Pesce detto ‘Testuni’, zio della collaboratrice Giuseppina Pesce e zio di Ciccio Testuni (il quale non era presente alla Messa e al suo posto c’era il cognato Roberto Matalone detto ‘Paul Newman della Piana’). Savino è deceduto lo scorso 25 giugno mentre si trovava ai domiciliari, che erano stati autorizzati dal tribunale della sorveglianza considerate le sue gravi condizioni di salute. In passato era stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Handover-Pecunia olet”.