“Rinascita Scott”, Scandalo periti, Gratteri, “lavorano per il tribunale e anche per le difese”

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Nicola Gratteri prende la parola all’Aula Bunker di Lamezia dove si sta celebrando il processo “Rinascita Scott” ed è un fiume in piena, il dito puntato è sui periti, dove lo stesso affermc he “Da altri accertamenti emergeva che i periti, dopo avere chiesto la proroga di 24 mesi per adempiere all’incarico, assumevano altri incarichi, sebbene in altri procedimenti, dai difensori degli stessi imputati cautelati nel processo Rinascita-Scott. Quindi, sono venuti qui i periti che hanno bisogno di 24 mesi perché le intercettazioni erano troppe e non ce la facevano a trascriverle però assumono incarichi da avvocati che difendono imputati in questo processo”.
Addirittura svela anche un retroscena che lascia dubbi inquietanti ovvero che il pubblico ministero Annamaria Frustaci “becca” al tavolino del bar il perito Francesco Nardone con il detenuto agli arresti domiciliari Mario Artusa “in violazione delle prescrizioni afferenti al regime detentivo dell’Artusa” ed all’arrivo del pm Frustaci lo stesso perito si alzava, allontanandosi velocemente recandosi all’interno del bar. E, nonostante Nardone, fermato dal pm, “non forniva alcuna giustificazione per questa conversazione con il detenuto”.
Dopo l’intervento di Gratteri, il collegio giudicante ha affermato che era già in programma aumentare il numero dei periti e che il prossimo 5 luglio i periti saranno chiamati a chiarire il tutto.