Respinta la richiesta di archiviazione per la morte dell’appuntato Fausto Dardanelli

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Il GIP del Tribunale di Reggio Calabria ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura della Repubblica, disponendo il proseguimento delle indagini sulla morte dell’appuntato Fausto Dardanelli. Accogliendo integralmente l’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dall’avvocato Girolamo Albanese, il Gip ha ritenuto che emergono ancora elementi contrastanti in merito all’eventuale possibilità che si sia trattato di un omicidio.
I fatti risalgono 22 luglio 2016 quando il carabiniere, in servizio presso la Stazione di Melito Porto Salvo, dove quella mattina aveva effettuato il proprio turno lavorativo, era stato rinvenuto morto nella propria autovettura attinto da due colpi di pistola alla testa, uno di striscio e l’altro mortale. Gli investigatori hanno sin da subito ritenuto si trattasse di un suicidio, tant’è che a pochi giorni dal fatto veniva avanzata richiesta di archiviazione.
A seguito della prima opposizione della famiglia Dardanelli venivano eseguiti gli accertamenti tecnici sulla dinamica dell’evento.
Purtroppo, l’irrimediabile mancanza dell’esame stub sulle mani dell’appuntato e delle fotografie su alcuni importantissimi particolari delle tracce ematiche, ha condizionato gli approfondimenti.
Gli esiti delle indagini, confermando che gli spari provenissero dall’arma d’ordinanza, portavano ad una nuova richiesta di archiviazione nel luglio 2020, sul presupposto che non fossero emersi elementi per considerare il decesso del Dardanelli un omicidio.
La famiglia Dardanelli, che non ha mai creduto al suicidio, ha avanzato con il proprio legale una nuova opposizione alla richiesta di archiviazione, valorizzando alcune emergenze ancora non tenute in considerazione. Da qui la riapertura a tutto tondo delle indagini.