Referendum sulla Giustizia. L’appello dei cento per il Sì: giuristi, accademici e personalità sostengono la riforma Vassalli sulla separazione delle carriere
Dic 10, 2025 - redazione
Il dibattito sulla riforma della giustizia entra nel vivo con la pubblicazione dell’appello sottoscritto da cento personalità del mondo giuridico, accademico e culturale, promosso dal Comitato “Giuliano Vassalli”. Un documento articolato che richiama i valori fondativi del garantismo italiano e invita i cittadini a sostenere il Sì al referendum confermativo della legge costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati.
Nell’appello si ricorda come il codice di procedura penale porti il nome di Giuliano Vassalli, figura simbolo di una giustizia fondata sullo Stato di diritto, sulla legalità e sulla dignità della persona. Vassalli, erede della tradizione illuminista e del riformismo giuridico di Matteotti e dello stesso Vassalli padre, è l’artefice della riforma del 1988 che introdusse nel sistema italiano il modello accusatorio, basato sulla parità tra accusa e difesa, sulla terzietà del giudice e sulla presunzione di innocenza.

Una visione che, secondo i firmatari, ha rappresentato il punto più avanzato del garantismo moderno e che oggi rischia di essere indebolita da una struttura ordinamentale che non ha mai garantito pienamente la separazione dei ruoli tra pubblico ministero e giudice. Da qui la richiesta di un cambiamento ritenuto necessario per rafforzare la qualità della democrazia e l’equilibrio dei poteri dello Stato.
L’appello sostiene che la riforma oggetto del referendum – la legge costituzionale recante “Norme in materia di ordinamento giudiziario e di istituzione della Corte disciplinare” – rappresenti un passaggio decisivo per rendere il sistema giudiziario più trasparente, più equilibrato e maggiormente rispettoso dei diritti fondamentali dell’uomo. Una separazione netta delle carriere, spiegano i promotori, “non è un atto contro i magistrati, ma un passo avanti nella tutela delle garanzie processuali e nella costruzione di una giustizia realmente terza”.
Secondo il Comitato, la riforma si inserisce in un percorso di aggiornamento dello spirito della Costituzione, necessario per superare ciò che viene definito “un eccesso di formalismo” che negli ultimi decenni avrebbe ostacolato una cultura dei diritti pienamente aderente ai principi dello Stato di diritto.
L’elenco delle firme – cento in totale – comprende professori universitari, avvocati, magistrati, ex parlamentari, studiosi e operatori del diritto provenienti da tutta Italia, che si riconoscono nell’eredità garantista di Giuliano Vassalli e nel modello di giustizia da lui promosso.
Con questo appello, il Comitato “Vassalli” punta a rafforzare il fronte del Sì in vista del voto referendario, sottolineando l’urgenza di una riforma che, secondo i promotori, non risponde a logiche di schieramento politico ma a una più ampia esigenza di modernizzazione dell’ordinamento giudiziario e di tutela effettiva dei diritti dei cittadini.



