“Non era il Pd che immaginavo”. La delusione di Maurizio Cannata segretario del circolo di Taurianova
Nov 01, 2013 - redazione
Il partito ormai alla sbando in Calabria, a Cosenza il congresso rischia di saltare a Reggio Calabria diventa una operazione burocratica
“Non era il Pd che immaginavo”. La delusione di Maurizio Cannata segretario del circolo di Taurianova
Il partito ormai alla sbando in Calabria, a Cosenza il congresso rischia di saltare a Reggio Calabria diventa una operazione burocratica
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Dopo una lunga fase di commissariamento del PD calabrese durata quasi una legislatura regionale, auspicavo che si celebrasse un congresso vero di rifondazione del partito democratico, in particolare nella provincia di Reggio Calabria. Purtroppo la speranza è rimasta tale in quanto a fronte delle candidature per la segreteria provinciale, è mancata una forte discussione di merito sulle prospettive e il percorso politico-organizzativo che s’intende portare avanti nella provincia. Nel metodo, i tempi congressuali lasciano molto dubbi sul fatto che si volesse organizzare un congresso politico che consentisse ai circoli di conoscere, discutere e confrontarsi con i candidati, si è scelto di aprire e chiudere in fretta i congressi per limitarli alla solita conta. Si è persa l’ennesima occasione di cambiare rotta , manca un’elaborazione e una visione del PD, soprattutto rispetto alla realtà della piana di Gioia Tauro. Le strutture della piana si sono dimostrate ancora una volta timide, e mal amalgamati tra di loro, nell’accompagnare una legittima candidatura attraverso una piattaforma di confronto, a cominciare dalla forma partito che si vuole definire nelle diverse realtà provinciali, e per finire alle dinamiche di sviluppo dell’intero territorio. Un territorio che non significa solo porto di Gioia Tauro, la piattaforma delle dinamiche di sviluppo economico va aggiornata, tenendo conto di alcune infrastrutture necessarie. Per essere credibili non possiamo continuare a giocare a nascondiglio, bisogna assumere una posizione tareolitica chiara su alcune questioni spinose come il rigassificatore e il raddoppio del termovalorizzatore, coinvolgendo i cittadini, utilizzando il patrimonio di conoscenza nel confronto e decidere. La piana non è solo l’area di Gioia Tauro, anche se la cittadella portuale nella percezione iniziale avrebbe dovuto rappresentare un generatore di sviluppo dell’entroterra. Non è stato così, anzi: Istituzioni, rappresentanze politiche e sociali hanno assistito al progressivo degrado delle zone interne, che continuano a rimanere isolate dal rafforzamento delle infrastrutture materiali e immateriali. In questi ultimi anni si è determinato il disfacimento e il tracollo del trasporto pubblico locale, vedi le linee Taurensi, un danno procurato non solo alla mobilità delle persone, che non è poca cosa, si sono smantellate le radici storiche, le bellezze paesaggistiche, isolando interi territori. Infine la mancanza di un piano dei servizi della sanità pubblica nella piana, priva di una seria programmazione che riesce a garantire quel poco, grazie all’abnegazione degli operatori sanitari. Francamente nella fase congressuale non si possono eludere i problemi che parlano alla gente in carne e ossa, e chiudersi a riccio celebrando congressi burocratici. La responsabilità è collettiva perché da tempo si pratica una sorta di omologazione perpetua, per cui la ragion d’essere è rappresentata dal leader di turno, con il risultato che Il PD della piana per l’ennesima volta è stato inchiodato a esercitare un ruolo residuale, d’altronde come accade da molto tempo nelle candidature per le elezioni regionali e nelle primarie per la scelta dei candidati al Parlamento. Personalmente non condivido il metodo e il merito di come si è arrivati al congresso provinciale, è stato un errore non coinvolgere i circoli nella giusta tempistica e discussione di merito, per costruire unitariamente il profilo del candidato alla segreteria provinciale, e determinare una vera svolta. La responsabilità lo ripeto è di tutti, è oggi viviamo uno smarrimento generale per scegliere il segretario non attraverso convincimenti di merito, d’idee, e proposte che i candidati intendono portare avanti per realizzare un progetto di cambiamento, il congresso sarà vissuto come un fatto burocratico, di numeri e conta che non gioverà al rafforzamento del partito. Tuttavia, eserciterò con responsabilità il ruolo di segretario del circolo di Taurianova, garantendo agibilità politica ad entrambi i candidati affinché si svolga un congresso nel rispetto delle regole, ma non parteciperò alla votazione per la scelta del segretario provinciale e di conseguenza non mi candiderò in nessuna lista. Diverso sarà il mio impegno nelle primarie dell’otto dicembre, dove sosterrò con grande determinazione la candidatura di Gianni Cuperlo, condividendo idea e modello organizzativo di un partito aperto, ma ben consapevole di tenere la barra dritta di chi vogliamo essere e rappresentare, per una sinistra moderna i valori della dignità della persona e del lavoro devono essere ancorati al profilo ideale del PD.
NB- IL PRESENTE COMUNICATO E’ STATO SCRITTO A TITOLO PERSONALE. F.to Maurizio Cannata