“Il lavoro dei sindaci dell’Alto Ionio per la nuova SS 106 offeso e demolito dalla Tagliati”

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E’ quanto sostiene Fabio Pugliese

“Il lavoro dei sindaci dell’Alto Ionio per la nuova SS 106 offeso e demolito dalla Tagliati”

E’ quanto sostiene Fabio Pugliese

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

La ripubblicazione del progetto
del 3° Megalotto della S.S.106 inizia a sortire le prime osservazioni e questa
volta i toni si alzano di parecchio. È di oggi, infatti, tra le prime
osservazioni pubblicate sul sito internet del Ministero all’Ambiente (che si
riporta in allegato), l’Osservazione della Signora Rita Tagliati residente a
Ferrara (in passato ex vice sindaco dello stesso comune), ma stranamente attenta
ed interessata osservatrice dell’ammodernamento
della S.S. 106 in Calabria. Puntuale come la morte la sua osservazione,
che peraltro Pugliese aveva già previsto nel suo comunicato stampa del 9 agosto
2014 (che si riporto sempre in allegato), e che sembra vedere la Signora di Ferrara
apostrofare, senza mezzi termini, i sindaci dell’alto ionio come una sorta di mercanti
pronti a barattare per quattro
soldi l’ambientale dei comuni che amministrano.

La Tagliati inizia con il
prendere di mira l’Anas, i Ministeri ed il Contraente generale che avrebbero “lasciato
liberi i comuni” dell’alto
ionio “di dividersi la torta” […] “in un atteggiamento acritico e rinunciatario
alquanto discutibile, soprattutto con riferimento al contenuto dell’elenco
delle opere compensative”. Secondo la Tagliati, i sindaci “hanno chiesto e Anas-Mit
hanno assecondato ogni pretesa”, accettando
anche opere che “nulla c’entrano con il
ristoro dell’impatto ambientale provocato dall’opera”.

La Tagliati, inoltre,
delinea un quadro inquietante che vedrebbe “le richieste degli enti locali
oggetto di mercato in sede
ministeriale”; gli enti locali ripartirsi “le somme a disposizione delle opere
compensative” senza che ciò gli
è dovuto; lo Stato che “azzerare ogni
proposta progettuale per inserire i desiderata degli enti, parcellizzando
l’impatto ambientale e le relative opere compensative per comune”.

Così, per come osserva la Tagliati, ci ritroviamo
un elenco di opere che prevedono tra l’altro “lo smantellamento dei viadotti”
nel comune di Trebisacce non più come
opere compensative “ma incluso nel costo
del progetto (così resta più corposo
il “malloppo” da spartire)”, e tutto ciò per far contenti i “sindaci
e la loro sete di consenso popolare, a prescindere dal progetto”.

Pertanto, sempre secondo la Tagliati, chi ha
commissionato e progettato l’opera purtroppo “non ha una minima idea dell’impatto
ambientale provocato, né sa
commisurarne l’incidenza sui diversi territori, a seconda dei vincoli violati,
del percorso scelto, delle tipologie di opere da inserire, dell’effettivo danno
prodotto ovvero dei vantaggi apportati”, ed avrebbe, quindi, lasciato “decidere
queste valutazioni ai sapienti sindaci, che manco hanno capito che la
riqualificazione della statale attuale è un’opera compensativa”.

“A titolo di opere compensative – scrive la Tagliati – c’è un elenco di desiderata
dei Sindaci”
che grazie a questi denari possono realizzare opere che diversamente, con
economie proprie, non sarebbero mai riusciti a realizzare.

Così, in definitiva ogni scelta
assunta viene intrapresa per “accontentare qualche Sindaco”
o peggio per permettere loro una qualsiasi forma di “acquisizione consenso locale”
ovvero “come assessori o sindaci elargiscono favori” tramite
scelte utili ad accontentare svariati interessi di questo o quell’amico legati
alla Nuova S.S.106 in una gara “a chi agguanta di più”,

L’Osservazione della Tagliati,
termina, infime, con una serie di “avvisi”
relativi nell’ordine ad un presunto “esposto alla corte dei conti” già
presentato, al prossimo imminente interessamento della Magistratura, della Corte
di
Giustizia europea e della Corte europea dei Diritti dell’Uomo fino ad arrivare
all’avvio di un ricorso presso la Corte Costituzionale.

Fabio PUGLIESE
Autore del libro “Chi è Stato?”, racconto-inchiesta sulla strada statale 106 Ionica calabrese