Presunto omicida di La Rosa è ufficialmente irreperibile

banner bcc calabria

banner bcc calabria

Provvedimento della Procura di Vibo Valentia per l’uomo sospettato di avere ammazzato l’attuale compagno della sua ex. Di lui non si hanno più notizie dal giorno del delitto. Contestato anche il reato del furto della pistola con la quale avrebbe ucciso l’uomo

# Un 30enne aggredito a colpi di spranga a Nicotera. Possibile motivo passionale 

# Morto l’uomo preso a sprangate a Nicotera. Ricercato l’ex della donna che era con lui 

# Nicotera, è stato uno sparo ad uccidere La Rosa. Si dà la caccia all’ex marito della compagna 

Presunto omicida di La Rosa è ufficialmente irreperibile

Provvedimento della Procura di Vibo Valentia per l’uomo sospettato di avere ammazzato l’attuale compagno della sua ex. Di lui non si hanno più notizie dal giorno del delitto. Contestato anche il reato del furto della pistola con la quale avrebbe ucciso l’uomo

 

NICOTERA (VV) – E’ accusato di omicidio, ma è ufficialmente irreperibile. Si tratta di Antonio Carrà, 39 anni, di Nicotera, nel Vibonese, difeso dall’avvocato Francesco Sabatino. Il pm della Procura di Vibo Valentia, Vittorio Gallucci, ha infatti emesso nei suoi confronti un decreto di irreperibilità dal quale, contestualmente ad un decreto di convalida di sequestro dei reperti trovati sulla scena del delitto, si evince che l’uomo è formalmente accusato di omicidio aggravato ai danni di Roberto La Rosa, 37 anni, anche lui di Nicotera, nuovo compagno della moglie di Carrà. In un primo tempo gli investigatori avevano ipotizzato che la vittima fosse stata uccisa il 29 settembre scorso con una spranga di ferro.
L’esame autoptico ha però stabilito che La Rosa è stato ucciso con un colpo di pistola calibro 7,65. Atteso che tutti i tentativi dei carabinieri di notificare gli atti all’indagato sono andati a vuoto, il pm ha ritenuto “esaurienti le ricerche effettuate e, non presentandosi allo stato altra possibilità di reperimento dell’indagato”, ha emesso apposito decreto di irreperibilità. Dallo stesso si rileva che Antonio Carrà il giorno prima dell’omicidio avrebbe rubato ad un familiare la pistola con la quale è stato poi commesso il fatto di sangue. Da qui l’ulteriore accusa di furto contestata a Carrà.