Pnrr, Palmisano (Ue), “Su Assistenza domiciliare integrata non lasciare sole le Regioni”
Set 08, 2025 - redazione
“Ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea sull’impiego dei fondi del Pnrr per l’assistenza domiciliare integrata (Adi) e sulla grave carenza di personale sanitario in Italia. Con questa iniziativa ho voluto sollevare una questione cruciale per migliaia di cittadini: l’effettivo impiego delle risorse del Pnrr destinate all’Adi e la sostenibilità del sistema nel medio-lungo termine. In particolare, ho chiesto di fare luce su due aspetti fondamentali: il reale incremento dei pazienti over 65 presi in carico nei servizi di assistenza domiciliare e l’eventuale assunzione di nuovo personale sanitario, in un contesto già segnato da una carenza strutturale di infermieri e fisioterapisti”. Lo ha dichiarato l’europarlamentare del Movimento Cinque Stelle, Valentina Palmisano, che ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea sull’ impiego dei fondi del Pnrr per l’assistenza domiciliare integrata e carenza di personale sanitario in Italia. “La risposta della Commissione, sebbene formale, conferma un quadro preoccupante: il raggiungimento dell’obiettivo sarà valutato solo a fine 2025 e l’effettiva gestione è stata interamente demandata alle Regioni. Per me e per il Movimento 5 Stelle – aggiunge – questa impostazione è gravemente insufficiente. È vero che la sanità è materia di competenza regionale, ma questo non può giustificare l’inerzia del governo nazionale. Oggi manca una regia centrale, manca un indirizzo chiaro, mancano strumenti di verifica efficaci. Le Regioni non possono essere lasciate sole ad affrontare una sfida così complessa, soprattutto nei territori dove le risorse e la capacità amministrativa sono più limitate”. “Non possiamo permettere che i numeri dichiarati nascondano realtà precarie: anziani abbandonati, professionisti al limite, servizi esternalizzati in modo opaco. Serve un cambio di passo. Inoltre, mi preoccupa l’atteggiamento eccessivamente attendista della Commissione: di fronte a uno dei pilastri sociali del Pnrr, non basta una valutazione a fine ciclo. Serve un monitoraggio serio, costante, indipendente, già da ora. Continuerò a fare pressione, in Italia e in Europa, affinché le risorse del Pnrr siano davvero utilizzate – conclude l’europarlamentare – per rafforzare l’assistenza territoriale, a partire da ciò che è tanto semplice quanto essenziale: assumere nuovo personale. Senza persone, le riforme restano solo sulla carta”.