Pedopornografia online. Agenti sotto copertura nelle chat, nella maxioperazione interessata anche la Calabria

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È di 24 indagati e tre arrestati il bilancio della maxi-operazione Lucignolo della Polizia, con agenti sotto copertura infiltrati nelle chat di scambio di materiale pedopornografico. Oltre 100 investigatori cibernetici della Polizia di Stato sono stati impegnati in tutta Italia, nell’esecuzione di 30 perquisizioni delegate dalla procura della Repubblica di Torino nell’ambito dell’operazione di contrasto alla pedopornografia. L’attività, condotta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica del Piemonte e Valle D’Aosta, con il coordinamento del Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale, ha visto gli operatori impegnati per diversi mesi in attività sotto copertura per individuare soggetti dediti alla pubblicazione e divulgazione di materiale realizzato con lo sfruttamento di under 18.
Secondo l’inchiesta, mantenendo l’anonimato, i criminali scambiavano materiale illecito, fino alle vere e proprie violenze sessuali, con un linguaggio “in codice” del tipo: “Ciao, cerco cucciole” o “Hai min?”, riferendosi sempre a minori.
Le operazioni hanno coinvolto 24 diversi uffici della Polizia Postale in tutta Italia: Piemonte, Lazio, Lombardia, Liguria, Toscana, Veneto, Puglia, Sicilia, Sardegna, Campania e Calabria.