PD Cittanova, “Cronaca di un fallimento politico annunciato, quello del sindaco Antico”

Ed ancora: "l’improbabile ed innaturale alleanza tra i gruppi di Fratelli d’Italia, A Testa Alta e Viva Cittanova Viva, che era stata presentata agli elettori come l’”esercito della salvezza” e si è rivelata essere uno sgangherato “esercito di Franceschiello”
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Il Partito Democratico, al pari dei propri concittadini, sbigottiti e sconcertati dal triste spettacolo offerto dal sindaco e dai gruppi ex alleati, esprime forte preoccupazione per i danni che la paralisi amministrativa, che si trascina da mesi, sta provocando al paese.

La rottura dell’alleanza consumatasi tra i gruppi che da oltre un anno sono all’amministrazione cittadina segna il clamoroso quanto annunciato fallimento politico della coalizione “Uniamo Cittanova”.

Non poteva che avere questo epilogo, così come era prevedibile fin dalla sua nascita, l’improbabile ed innaturale alleanza tra i gruppi di Fratelli d’Italia, A Testa Alta e Viva Cittanova Viva, che era stata presentata agli elettori come l’”esercito della salvezza” e si è rivelata essere uno sgangherato “esercito di Franceschiello”, ovvero un mero cartello elettorale assembrato assieme quale raccoglitore di voti, senza avere alcun progetto per il paese né collante politico e tantomeno una qualsivoglia capacità amministrativa.

Una coalizione che, terminati i festeggiamenti per la vittoria, non è mai stata tale ed è andata avanti in ordine sparso, ciascuno per sé. Circostanza che il coordinatore di “A Testa Alta” ha dovuto mestamente confermare, in un’imbarazzata quanto surreale videointervista registrata su una testata online, descrivendo il clima avvelenato che si respirava tra alleati in un contesto da notte dei lunghi coltelli.

Nel corso di questo anno di amministrazione il paese ha dovuto assistere, da un lato a scelte errate e discutibili, dall’altro a post, foto opportunity e comunicati stampa confezionati per allestire false narrazioni tese a sostituire la realtà. Tuttavia, col passare dei mesi è emersa tutta l’inadeguatezza di questi amministratori comunali, privi di una propria visione e capacità d’organizzazione e poco inclini alle regole e al confronto.

Con il sindaco che per il personalissimo interesse privato, è riuscito a sbriciolare la propria maggioranza che avrebbe dovuto sorreggerlo, la quale, anche per le sue singolari iniziative e per quelle altrettanto eccentriche della Responsabile dell’Ufficio tecnico, che dal sindaco è stata nominata nell’incarico, si è polverizzata.

Già i risultati delle elezioni comunali della scorsa primavera avevano confermato la divisione esistente all’interno del corpo elettorale cittadino, consegnando l’amministrazione del paese ad una minoranza che con il 38 per cento dei consensi era prevalsa sulle altre tre coalizioni, le quali rappresentano assieme una larga maggioranza di elettori cittanovesi. Adesso che anche l’epurata Fratelli d’Italia si è collocata all’opposizione, la rappresentatività delle forze rimaste a sostenere il sindaco, sia nel paese che in consiglio comunale, è ridotta al lumicino, con il primo cittadino, come un’anatra zoppa, che si vedrà costretto a cedere alle richieste che ciascuno dei suoi consiglieri comunali, ritenendo il proprio voto decisivo, pretenderà.

Non sarà certo il giro di valzer della redistribuzione degli incarichi a dare vigore e slancio a questa compagine, che potrà, forse, continuare a vivacchiare ma non potrà avere la forza, il consenso e le capacità progettuali e amministrative per affrontare e risolvere le questioni rilevanti che riguardano il presente e il futuro di Cittanova.

Della situazione determinatasi, a causa anche delle sue spericolate e zigzaganti scelte verso improvvisati cartelli elettorali rivelatisi fallimentari e dannosi per il paese, una doverosa riflessione autocritica dovrà essere fatta da parte del gruppo di A Testa Alta, che è stata all’amministrazione comunale per oltre 20 anni negli ultimi 28 e che oggi, con i nuovi incarichi assegnati dal sindaco,  cumula tre assessori tra cui il vicesindaco, ben 32 materie assessorili ed in più il futuro Presidente del Consiglio comunale, monopolizzando totalmente l’amministrazione cittadina con un monocolore di fatto.

Quello che è certo è che oggi al comune vige una generale confusione e un complessivo clima di demotivazione tra i dipendenti, conseguenza anche di comportamenti errati e arroganti di qualche amministratore, che sembra essere più adatto al ruolo di Kapò.

Sul versante dei risultati, solo per citarne alcuni, la caratteristica di questa amministrazione è stata quella di:

  • perdere numerose occasioni di finanziamenti;
  • accumulare ritardi nella realizzazione dei progetti già finanziati ed ereditati dalla precedente amministrazione;
  • compiere scelte sbagliate, affidando la Direzione dei Lavori rivelatasi carente nei controlli e inadeguata, che hanno provocato sia ritardi nella riapertura della Villa Comunale che errori nella esecuzione dei lavori;
  • operare discutibili ed improvvide scelte al cimitero;
  • peggiorare la qualità e la quantità del servizio di raccolta dei rifiuti sia nel centro urbano che nelle contrade.

Per Cittanova, purtroppo, questa compagine sta significando un crescente isolamento dal resto del territorio e la caduta della reputazione delle sue istituzioni locali.

Servirebbe, invece, coesione, spirito di reale confronto sui problemi del paese e vera partecipazione, cosa che, purtroppo, le forze che compongono questa compagine amministrativa ad oggi non hanno saputo dimostrare.

Il Partito Democratico, da forza di opposizione, continuerà nel proprio impegno, offrendo il proprio contributo, affinché non venga disperso il valore delle realizzazioni positive attuate e progettate nel corso degli anni precedenti, battendosi per difendere il buon nome che Cittanova merita, avendo sempre come bussola gli interessi generali della comunità cittanovese.