PARTITO DEMOCRATICO CITTANOVA, SUL CONFLITTO D’INTERESSI DEL SINDACO MAGGIORANZA IN FRANTUMI E ALLO SBANDO

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Il consiglio comunale svoltosi ieri, convocato in seduta straordinaria d’urgenza da Sua Eccellenza il Prefetto di Reggio Calabria, dott.ssa Clara Vaccaro, con all’ordine del giorno il conflitto d’interessi del Sindaco, avv. Domenico Antico, ha fatto registrare una maggioranza in frantumi e allo sbando. Con una parte di essa che ha tentato in tutti i modi, disperatamente, di fare rinviare la discussione e il pronunciamento del Consiglio comunale che era stato chiamato a decidere, sorda ai richiami ultimativi della Prefettura, la quale nei giorni precedenti aveva ammonito sulle condotte dilatorie dell’Ufficio tecnico che “non appaiono più giustificabili”.

Il voto sull’ordine del giorno, ossia sull’esistenza del presunto conflitto d’interessi del sindaco, a cui si è pervenuti grazie alla pressante richiesta dei consiglieri di opposizione, ha certificato che il sindaco ha perso la maggioranza su una questione fondamentale e dirimente quale è il suo conflitto d’interessi, raggranellando solo sei voti su tredici, con i due consiglieri di Fratelli d’Italia, tra cui il vicesindaco, che non hanno votato a favore del sindaco, scegliendo di astenersi. Ed in più, con la comunicazione ufficiale da parte del vicesindaco di Fratelli d’Italia dell’uscita dal gruppo consiliare unitario della coalizione e della costituzione di un gruppo consiliare autonomo, prendendo così le distanze dal resto della maggioranza e facendo venire allo scoperto il malumore serpeggiante e già risaputo in paese.

Inoltre, il maldestro ed incompetente tentativo successivo al voto sull’ordine del giorno, con un ulteriore inutile pronunciamento, sempre di soli sei consiglieri su tredici, con la richiesta di un rinvio di 45 giorni, conferma tutta l’impreparazione e l’inadeguatezza di quella che appare sempre più come una armata Brancaleone che il paese non merita.

Appare superfluo spendere parole sul parere tecnico illustrato ai consiglieri comunali dalla responsabile dell’Ufficio, Arch. Sabina Autelitano, teso solo a difendere i propri pesanti ritardi contestati dalla Prefettura e le stravaganti oltre che onerose iniziative recentemente assunte.

Compresa quella di chiedere, non sappiamo se dietro suggerimento, ulteriori 45 giorni di tempo per decidere di una vicenda già definita da ben quattro anni con provvedimenti amministrativi da applicare e sentenze adottate.

Provvedimenti che, al contrario di quanto affermato dall’Arch. Autelitano erano ben noti alla stessa. Ciò si evince sia dalla circostanza che già in data 08.04.2022 il fascicolo in questione con tutta la documentazione le era stato consegnato direttamente dal suo predecessore, che dal rigetto da lei opposto ai coniugi Antico-Tripodi, in data 29 settembre 2022, relativamente ad una loro richiesta di installazione di impianto fotovoltaico “in ragione delle precedenti contestazioni formalizzate nei provvedimenti amministrativi-sanzionatori a suo tempo notificati”.

E’ lecito a questo punto chiedersi se la responsabile del Settore Tecnico possa continuare a rimanere ad esercitare questo incarico affidatole dall’attuale sindaco, stante l’evidente potenziale conflitto d’interessi che si sta manifestando dietro le iniziative e gli atti riguardanti il primo cittadino. Evitando qui di affrontare la sua discutibile e insufficiente direzione dei lavori della Villa comunale.

Sotto il profilo politico, il consiglio comunale di ieri ha sancito la fallimentare esperienza del sindaco Antico e della sua coalizione, con la clamorosa frattura tra i gruppi che sostengono l’attuale maggioranza, tale da non essere riusciti a spegnere nemmeno la prima candelina dalla data della loro vittoria, sfaldandosi già prima, così come era ampiamente prevedibile.

Per Cittanova, purtroppo, questa compagine sta significando un crescente isolamento dal resto del territorio e la caduta della reputazione delle sue istituzioni locali. Ci troviamo con un paese costretto a pagare le conseguenze di una compagine sgangherata, intenta a tentare di risolvere i problemi personali del sindaco invece di impegnarsi per dare risposte ai cittadini, evitando di perdere i cospicui finanziamenti ereditati dalla precedente amministrazione comunale, adoperandosi per garantire la coerenza e la qualità degli interventi in atto e di quelli da realizzare e dimostrando la capacità di ottenerne di nuovi, che siano utili al paese.