Paolo Mieli a Nicola Gratteri, “scendi in Calabria è chiedi scusa a Mario Oliverio”. In Italia il dramma di buona parte dei pubblici ministeri agiscono fuori dalle regole della democrazia. Arrestare e sequestrare nel nome della carriera e dei soldi. È venuto il momento di dire basta!
Apr 04, 2025 - redazione
Questa mattina, sulle frequenze di Radio 24 – l’emittente del Sole 24 Ore – è andata in onda una delle dichiarazioni più significative, e per certi versi sconcertanti, del panorama giornalistico nazionale. A pronunciarla è Paolo Mieli, già direttore del Corriere della Sera, editorialista di punta, storico di lungo corso e voce autorevole nei talk show italiani.
Il tema è l’ennesima assoluzione di Mario Oliverio, ex presidente della Regione Calabria, dalle accuse mosse anni fa nell’ambito di uno dei tanti procedimenti giudiziari partiti sotto la regia dell’allora procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri.
Ecco cosa ha detto testualmente Paolo Mieli, parlando nel programma “24 Mattino”:
“C’è una vicenda ancora più impressionante. Mario Oliverio, che è stato un pezzo importante della storia del PCI e poi del PD in Calabria, è stato assolto in appello in un processo partito per iniziativa di Nicola Gratteri. È solo l’ultima di una lunga serie di assoluzioni. In questa sentenza c’è scritto perfino che c’era un pregiudizio accusatorio. Eppure, non ne parla nessuno. Non c’è traccia di questa notizia sui giornali.”
Poi l’invito, tra l’amaro e il sarcastico:
“Mi piacerebbe che questi grandi protagonisti del sistema giudiziario, una volta nella vita, trovassero il coraggio di compiere un gesto di umanità. Che Gratteri scendesse in Calabria, offrisse un caffè a Mario Oliverio, lo abbracciasse e gli dicesse: ‘Non l’abbiamo fatto apposta’. Non faccio considerazioni ulteriori, ma la domanda resta: chi risarcisce?”
Parole pesanti, che pesano come macigni.