Palmi, procedimento “Tre Corci”, restituiti i beni a Renato Papalia

Assistito dagli avvocati Guido Contestabile e Natale Polimeni.
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Il Tribunale delle libertà di Reggio Calabria annulla il sequestro preventivo anche per equivalente disposto dal Tribunale di Palmi e restituisce i beni a Renato Papalia, assistito dagli avvocati Guido Contestabile e Natale Polimeni.

Papalia, nel procedimento penale Tre Croci, è accusato di partecipazione ad associazione dedita al narcotraffico ed importazioni di cocaina.

L’indagine ha portato in carcere diversi soggetti che, a vario titolo, importavano cocaina dal sud America con destinazione il Porto di Gioia Tauro e poi provvedevano ad esfiltrala approfittando della partecipazione al gruppo di portuali e ditte di trasporto che avevano libero ingresso nell’area portuale.

Delle somme così percepite da Renato Papalia nel procedimento Tre Croci ed in particolare della evasione fiscale se ne è occupato anche il Tribunale di Palmi che su impulso della Procura della Repubblica, l’informativa è del nucleo di polizia economica e finanziaria della guardia di finanza, ha disposto il sequestro preventivo anche per equivalente di somme di danaro depositate su conti correnti bancari intestati o cointestai, nonché libretti di risparmio, titoli, azioni, fondi e altri simili strumenti di investimento, di beni mobili registrati e di beni immobili a lui intestati, nonché di qualsiasi altro bene avente valore economico nella sua disponibilità, sino alla concorrenza.

I difensori hanno aspramente criticato l’ambito di operatività della confisca per equivalente perché, come nel caso del Papalia, è misura che aggredisce le disponibilità economiche ed i beni anche quando è sicura la provenienza lecita.

Su analoga vicenda che ha riguardato altro soggetto, il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria, nei mesi scorsi, sempre a seguito della richiesta dell’avvocato Guido Contestabile aveva già annullato un sequestro e restituito i beni all’avente diritto, sempre per le medesime ragioni.