Riceviamo e pubblichiamo
A Locri, l’Ospedale continua a fatica a garantire i servizi essenziali agli ammalati a causa di una grave e diffusa carenza di farmaci, ausili e altri materiali sanitari. Situazione, questa, che sta mettendo a dura prova ogni reparto, rendendo difficile, se non impossibile, provvedere alle cure necessarie e urgenti ai pazienti.
Denuncio questa macroscopica e drammatica criticità nella qualità di ex sindacalista provinciale di Reggio Calabria, dipendente dell’ASP in quiescenza ed, altresì, paziente affetto da patologia che periodicamente deve rivolgersi al nosocomio di Locri per le cure necessarie.
Nel tempo ho denunciato i problemi inerenti le deficitarie capacità delle strutture sanitarie presenti sul territorio Locrideo ad erogare prestazioni di qualità, oggi mi soffermo sul problema riguardante la insufficiente distribuzione dei farmaci e materiali sanitari da parte della Farmacia Ospedaliera. Struttura, questa, che non riesce a soddisfare il fabbisogno quotidiano dell’ospedale in quanto sprovvista e perennemente in attesa del dovuto approvvigionamento. I medici e il personale sanitario si trovano spesso a dover fronteggiare situazioni critiche, improvvisando e adattandosi per sopperire alla mancanza di risorse fondamentali. Non solo mancano farmaci essenziali e di uso comune, ma anche ausili e dispositivi per la somministrazione di farmaci, indispensabili a garantire gli interventi e le diagnosi.
Questa precarietà mette a serio rischio la salute e la vita dei pazienti e crea un ambiente di lavoro estremamente stressante e insidioso per il personale. Sebbene la dedizione e l’impegno di medici e infermieri siano notevoli, l’assenza continua di dispositivi adeguati, di farmaci indispensabili e di una organizzazione interna adeguata al bisogno giornaliero dei reparti, ostacola seriamente la loro capacità di operare al meglio.
Il livello di criticità è talmente elevato che rischia di compromettere e mettere a dura prova i reparti, rendendo difficile se non impossibile fornire come dovuto e con costanza terapeutica le cure necessarie ai pazienti. A causa di tali défaillance i pazienti spesso vengono inviati in altri Ospedali della Regione per la somministrazioni di farmaci essenziali o per prestazioni specialistiche particolari aumentando considerevolmente i loro disagi e quello delle loro famiglie.
Il quadro descritto potrebbe essere riconducibile ad una non idonea gestione della Farmacia interna, che secondo fonti e dichiarazioni assunte direttamente anche dai pazienti, sarebbe in gravi difficoltà gestionali. A parere dello scrivente e, grazie alla quotidiana segnalazioni provenienti dai pazienti e dai familiari (di cui serbiamo copia), la causa è riconducibile proprio ai deficit gestionali della Farmacia non all’altezza di svolgere il proprio delicato compito all’interno della complessa rete assistenziale ospedaliera.
Probabilmente ricorre, inoltre, il presupposto di rivedere o rivalutare la scelta inerente l’assegnazione del ruolo apicale, la dirigenza che dir si voglia dell’Unità operativa di Farmacia.
La delicata e strategica funzione del reparto farmaceutico meriterebbe una più attenta scelta da parte del management aziendale, non può essere tollerata oltre che si metta a repentaglio la vita di pazienti oncologici o di rianimazione, piuttosto che idi cardiologia, pronto soccorso, dialisi, ortopedia o ancora dei vari ambulatori ( vedi oculistica ).
Il clima di incertezza e frustrazione palpabile all’interno di questi reparti nonostante la dedizione e l’impegno costante di medici, infermieri e OSS , unitamente alla mancanza di risorse fondamentali, sta minando seriamente la loro capacità di operare al meglio, mettendo a dura prova la qualità dei servizi offerti.
L’ospedale sta vivendo nell’indifferenza di tutti una situazione di assoluta incertezza, coo i reparti che lottano per garantire le cure essenziali agli ammalati a causa della grave carenze sopra esposte. Quanto denunciato è un elemento evidente e facilmente riscontrabile da chiunque.
È urgente che si giunga con ogni immediatezza ad un diverso e più consono approccio professionale a quelli che sono l’approvvigionamento ed una più idonea programmazione che evitino di compromettere le già deboli performance dell’ospedale nel fornire una adeguata assistenza ai pazienti. Si ponga rimedio al continuo ricorso all’improvvisazione ed all’approssimazione che addirittura portano a posticipare interventi ed a volte con il dubbio che si intervenga in condizioni di pericolo.
L’impegno e la dedizione dei professionisti sanitari, non potrà reggere oltre a garanzia di un’assistenza ottimale per i pazienti.
Disfunzioni queste che sono il frutto e le espressioni delle solite grandi promesse, così tanto
enunciate durante le continue visite celebrative e inaugurali del Direttore Generale, dott.ssa Lucia Di Furia, ma che inesorabilmente continuano ad infrangersi contro il muro delle scelte di vertice errate consistenti nell’assegnazione di incarichi dirigenziali che lasciano perplessi e preoccupati.
Eppure si continua a parlare di meritocrazia. Potenza della politica!
Nicola Simone
ex sindacalista, spirito indomito sempre al fianco dei più deboli.