Occhiuto indagato per corruzione. Parla il Procuratore Curcio, “nessuna indagine a orologeria e nessun avviso di garanzia al Presidente, ma un avviso di proroga delle indagini”

"Il procuratore aggiunto di Catanzaro ha contattato il difensore del presidente dandogli la massima disponibilità nel concordare una data nei prossimi giorni e poi si procederà. Noi non siamo carnefici"
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Dopo le tre uscite pubbliche del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, la prima nella sua pagina Facebook dove annunciava un avviso di garanzia nei suoi confronti per corruzione da parte della Procura della Repubblica di Catanzaro, e poi ancora la sua difesa pubblica in una trasmissione televisiva di proprietà della famiglia Berlusconi, Rete4 condotta da Nicola Porro, “Quarta Repubblica” in cui definiva “stronzate” quanto gli stava accadendo o perché estraneo da ogni accusa mossagli, oltre a parlare di giornali come “cancellerie dei tribunali”. Ieri la conferenza stampa nella cittadella regionale del governatore e vicesegretario nazionale di Forza Italia in cui davanti ai giornalisti ha ribadito le sue tesi di estraneità, oltre a sentirsi “stuprato” e parlando di “indagini lunari”. Ecco che il Procuratore Capo della Repubblica di Catanzaro Salvatore Curcio presente a Lamezia in occasione del Festival “Trame-Libri contro le mafie” che rispondendo ad alcune domande precisa, “senza polemizzare” che “Ognuno ha il diritto di difendersi come meglio crede”, riferendosi alle azioni pubbliche del governatore della Calabria evidentemente, ma parlando della vicenda precisa che, “non c’è nessuna indagine telecomandata”, in quanto “il termine è scaduto nel maggio 2025, mentre le indagini sono partite nel maggio 2024, quando ero procuratore a Lamezia”, e poi precisa Curcio che ad Occhiuto “non è stata notificata una informazione di garanzia da parte del mio ufficio, ma è stato notificato un avviso del gip con la richiesta di proroga di indagini preliminari”.

Invece in merito a quanto dichiarato da Occhiuto parlando di giornali come “cancellerie del tribunale”, Curcio è secco nella risposta, “a prescindere dal fatto che non siamo adusi a consegnare atti, che interesse avremmo avuto?”.

Occhiuto più volte ha ribadito nelle sue uscite pubbliche a difesa di quanto gli è stato notificato che voleva essere ascoltato “anche al buio”, o “controllatemi tutto” ed anche su questo il procuratore Curcio è chiaro, “La Procura ha dei tempi. Non è che un pm gestisce un solo fascicolo”, e poi aggiunge che “il procuratore aggiunto ha contattato l’avvocato di Occhiuto per concordare una data nei prossimi giorni per dichiarazioni spontanee. Si sono accordati e si procederà serenamente perché non siamo i carnefici di nessuno. Non neghiamo diritti ma accertiamo fatti. Ci dobbiamo occupare di tutto fino a quando non modificheranno la Costituzione, perché l’azione penale è obbligatoria”.