Nella provincia di Crotone e Milano, i Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di 7 persone. Tali soggetti sono gravemente indiziati, a vario titolo, in ordine a reati di procurata inosservanza della pena, aggravati dal fine di agevolare l’attività dell’associazione ‘ndranghetistica denominata Locale di Cirò. Per 5 degli indagati è stata emessa la misura della custodia cautelare in carcere, mentre per gli altri 2 è stata disposta quella degli arresti domiciliari.
La complessa e impegnativa attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e delegata ai militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Crotone, ha permesso di disvelare e ricostruire una rete di fiancheggiatori. Questi, a vario titolo e in concorso tra di loro, si sono resi responsabili, nel periodo che va dall’1 luglio 2024 al 19 novembre 2024, di aver curato la latitanza di due sodali del locale di ‘ndrangheta di Cirò – S. C. (43enne) e A. A. (52enne), entrambi di Cirò Marina – con l’intento di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa.
Tale azione ha determinato la sottrazione dei due latitanti all’esecuzione della pena residua loro comminata: 3 anni e 25 giorni di reclusione per il primo e 5 anni e 11 mesi di reclusione per il secondo. Queste pene derivano dalla sentenza emessa il 24 settembre 2021 dalla Corte di Appello di Catanzaro Sez. I, divenuta irrevocabile a seguito del pronunciamento della Corte di Cassazione, in quanto erano stati riconosciuti colpevoli di associazione per delinquere di stampo mafioso nell’ambito della storica operazione “Stige”.
Le condotte contestate alle persone colpite da provvedimento sono state quelle di aver fornito appoggio logistico, consegnando anche SIM telefoniche appositamente attivate e a loro intestate, al fine di favorire la latitanza delle persone colpite da provvedimento definitivo di carcerazione e di eludere, in tal modo, le investigazioni e le ricerche della Polizia Giudiziaria operante.



