Minasi (Lega), “Complimenti all’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria per la vittoria nel concorso sulla tragedia delle Foibe”

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“Voglio complimentarmi con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria per aver vinto, con la loro bellissima opera, il concorso nazionale indetto dal Ministero dell’Università e della Ricerca per la realizzazione di un’installazione temporanea in occasione del Giorno del ricordo. La creazione artistica dei ragazzi reggini, dedicata alle foibe e di fortissimo impatto emozionale, fa loro onore, in un’Italia in cui sembra sempre di assistere a celebrazioni e commemorazioni e morti di serie A e di serie B. Bravissimi, dunque, gli studenti dell’Accademia reggina che, con la loro arte, ci aiutano a raccontare e diffondere proprio tra i più giovani una storia purtroppo ancora troppo poco conosciuta. Dunque congratulazioni a loro e al direttore dell’Accademia Piero Sacchetti per il bel lavoro che sta portando avanti”.

La Senatrice della Lega Tilde Minasi commenta con queste parole il successo dell’Accademia di Belle Arti di Reggio, che ha vinto un bando da 200mila euro promosso dal MUR in occasione del 20esimo anniversario del “Giorno del ricordo”, istituito appunto per ricordare le vittime delle foibe.
L’iniziativa ha avuto ad oggetto la creazione di un’installazione monumentale, un cilindro del diametro di circa 3 metri e un’altezza di 6 metri, costruito con lastre in plexiglass trasparente all’interno del quale sono incastonate figure a grandezza naturale in resina, sagomate e inserite negli incavi delle lastre. Opera nata da un’idea degli studenti Jasmin Iannì e Giuseppe Sabatino, supportati dai docenti Francesco Scialò, Pietro Colloca, Davide Negro, Luigi Citarrella, Rosita Commisso e Davide Scialò.

“Il cilindro rappresenta simbolicamente la foiba, intesa come abisso fisico e morale, e le figure rappresentano i corpi, che appaiono sospesi in una caduta perpetua e in una dimensione fuori dal tempo, che evoca il terribile destino delle vittime. Ho particolarmente apprezzato l’opera e anche la scelta del plexiglass, che, come viene spiegato, è un materiale freddo e trasparente che diventa metafora dell’invisibilità storica a cui la vicenda delle foibe è stata a lungo condannata.

È quanto dicevo prima: si tratta di un pezzo di storia d’Italia che, nonostante la sua drammaticità, è stata a lungo volutamente non raccontata e anzi messa a tacere da un mondo della cultura in mano a una certa parte politica, che evidentemente, per i propri interessi particolaristici, ha preferito far finta di niente e dimenticare. Che un’opera del genere, dunque, venga proprio dai giovani impegnati nello studio dell’arte, dunque, ha un valore ancora più importante: sono le nuove generazioni che recuperano la memoria come monito perché fatti del genere, che non possono e non devono avere colore politico, non avvengano mai più. E la trasparenza del materiale usato, che costringe lo spettatore a “vedere” e confrontarsi con l’assenza di quella memoria e una verità che lentamente si fa finalmente visibile, è il migliore spunto possibile di riflessione e presa di coscienza.

Invito anzi la cittadinanza ad andare ad ammirarla, sono certa che non potrà restare indifferente dinanzi a quelle figure così contorte e tese, che trasmettono il dolore e il “grido muto” dei tanti, troppi italiani infoibati nella storia, stimolando il dovere del ricordo non solo come gesto commemorativo, ma come atto di responsabilità collettiva. La scelta del Ministro Annamaria Bernini – che ringrazio per la sensibilità dimostrata anche in questa occasione – di istituire un concorso su questo tema è senza dubbio la strada giusta da seguire: dobbiamo continuare a raccontare quelle orribili vicende e non smettere di rivolgerci ai ragazzi, perché la tragedia delle foibe – e con essa ogni forma di odio, violenza e cancellazione identitaria – non venga mai più dimenticata”.