‘Ndrangheta, maxioperazione nella notte a Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Gioia Tauro. 54 persone arrestati per traffico internazionale di cocaina dall’Ecuador al Porto di Gioia Tauro. TUTTI I DETTAGLI E VIDEO
Vasta operazione coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. Ricostruite due diverse associazione dedite allo spaccio e all’importazioneLug 14, 2025 - redazione
È scattata oggi, alle prime luci dell’alba, la maxi operazione “Arangea bis – Oikos” coordinata della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Dr. Giuseppe LOMBARDO,
che ha visto impiegati più di 250 uomini tra Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza e con la quale sono state disarticolate due distinte associazioni per delinquere finalizzate al traffico internazionale ed allo spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti, per un totale 54 arrestati e 28 indagati in stato di libertà.
Un primo gruppo, operativo nei territori di Reggio Calabria, Villa San Giovanni, San Roberto, Seminara, Gioia Tauro e Catania, era perfettamente organizzato per offrire ai potenziali acquirenti ogni qualità di droga; “cocaina”, “crack”, “hashish” e “marijuana”, erano sempre disponibili.
Una seconda, si era perfettamente organizzata per l’importazione di ingenti quantitativi da cocaina da Equador, Spagna, Germania, Olanda e Belgio sfruttando il porto di Gioia Tauro come hub strategico.
In particolare, gli investigatori della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. di Villa San Giovanni, coordinati dalla Squadra Mobile, e con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine, e i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, nel periodo compreso tra il 2021 e il 2024, hanno curato le indagini relative ad un sodalizio criminale ben coeso ed organizzato, fondato anche su stretti legami familiari, che aveva come base operativa e strategica l’abitazione del suo capo, sita in un comune aspromontano.
L’uomo, seppur ristretto ai domiciliari per altre vicende, continuava ad individuare i canali di approvvigionamento, stabilire i luoghi di occultamento della merce, fissare i prezzi di vendita e i metodi, anche violenti, di riscossione del credito, distribuire ruoli e funzioni dei sodali e rifornire di ogni tipo e quantità di droga, i pusher incaricati della gestione delle piazze di spaccio reggine e catanesi.
La sostanza, celata all’interno dei sacchi neri della spazzatura o dentro comuni borsoni, veniva poi affidati ai pusher stessi che, a loro volta, la occultavano nelle autovetture.
In uno di questi passaggi, la Polizia di Stato procedeva al sequestro di due involucri in cellophane di sostanza stupefacente del tipo marijuana diretti a Catania.
I militari della Guardia di Finanza sono, inoltre, riusciti a cristallizzare il modus operandi adottato dall’organizzazione che prevedeva un contatto telefonico e/o tramite piattaforme di messaggistica istantanea tra l’acquirente e lo spacciatore, a cui faceva seguito l’incontro in luogo concordato, nella maggior parte dei casi coincidente con quelli notoriamente interessati dalle attività di spaccio cittadino, ove poi avveniva lo scambio dietro il pagamento di un corrispettivo in contanti. Proprio nel corso di specifici servizi svolti in detti luoghi, effettuati per corroborare le risultanze delle indagini, la Guardia di Finanza è riuscita a sottoporre a sequestro alcune dosi di sostanza stupefacente, del tipo marijuana, hashish e cocaina, e ad arrestare un sodale dell’associazione, poiché trovato in possesso di oltre due kilogrammi di marijuana pronti per essere ceduti ai consumatori finali.
L’operazione condotta dai del Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del I Reparto Investigativo del Raggruppamento Operativo Speciale supportati in fase esecutiva dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, rappresenta lo sviluppo investigativo dell’attività denominata “Arangea”, culminata il 27 maggio 2024, e si colloca nell’ambito di un filone investigativo, sviluppato tra il 2021 e il 2024, che ha disvelato l’esistenza di una struttura criminale solida e ben organizzata, con ramificazioni internazionali e la partecipazione anche di esponenti legati a storiche cosche di ndrangheta, e finalizzata all’importazione di cocaina, hashish e marijuana da Paesi come Ecuador, Spagna, Germania, Olanda, Belgio e Albania, tramite rotte consolidate e contatti diretti con fornitori stranieri, con il porto di Gioia Tauro come hub strategico.
Le indagini hanno anche svelato un complesso sistema di riciclaggio dei proventi del narcotraffico, che prevedeva il trasferimento delle somme verso Roma, dove un gruppo specializzato, composto da soggetti di origine cinese, si occupava di reinserire il denaro nel circuito economico attraverso operazioni mirate.
Per coordinare i traffici e sfuggire ai controlli investigativi, gli indagati utilizzavano sistemi di messaggistica criptata, come la piattaforma SkyEcc, ormai ricorrente in contesti criminali di alto livello.
In questo scenario, è stato inoltre documentato un grave episodio di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore edile aggiudicatario di un appalto da 230.000 euro per la realizzazione di una strada tra Roccaforte del Greco a la Diga del Menta.
Sono stati sequestrati 117 kg di cocaina, nascosti all’interno di un autoarticolato appena uscito dal porto di Gioia Tauro, e 483.000 euro in contanti, occultati nel sito di stoccaggio individuato a Reggio Calabria.
Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali, i Carabinieri hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo su beni mobili, immobili, società, conti correnti e rapporti finanziari, per un valore complessivo stimato in 1.5 milioni di euro, colpendo in modo significativo il patrimonio accumulato dall’organizzazione criminale.