Locri, i sindaci abbandonano i cittadini sulla sanità. Chi può si salvi!

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Di Pino Mammoliti

Noi esseri umani abbiamo bisogno di dare sostanza ai nostri sentimenti e alle nostre relazioni attraverso i sensi. Abbiamo bisogno di vedere, sentire e di toccare. Abbiamo bisogno della conferma concreta che chi ci sta davanti si mette in gioco esattamente come lo facciamo noi. Così sentiamo l’ urgenza di sapere che i sindaci (42) della locride sono presenti per condividere la nostra avventura esistenziale e le nostre sofferenze. Ieri il comitato dei sindaci regolarmente convocato -presenti solo 14 che ringrazio per la sensibilità mentre gli altri 28 erano assenti ingiustificati-per decidere come e cosa fare per tutelare la salute dei cittadini della locride, ha deciso di non decidere. Anzi, ha fatto peggio, ha stabilito che, dopo accurata prostrazione ai piedi con conseguente slinguamento, della dottoressa Di Furia, avranno modi e premure per fare l’ esatto contrario di ciò che chiedono gli abitanti della locride. Cioè non si preoccuperanno di sapere se gli ammalati sono curati, se mancano medicine per i piani terapeutici,se nei reparti sono presenti presidi medici, se la medicina territoriale sarà come le montagne russe, giusto per fare un esempio i cittadini di Agnana per farsi visitare dalla guardia medica dovranno fare un percorso di sopravvivenza per andare a Canolo anziché a Siderno. Chissà quante altre prove da giochi senza frontiere sforneranno queste menti malate, per non farci curare.
I sindaci assenti erano a leccare deretano e caviglie ai consiglieri regionali e all’ assessore per dimostrare che sanno essere più servi devoti che sindaci arditi.
Di seguito vi chiedo di leggere cosa stanno organizzando a Gerace per tributare fiumi di parole e gesti di gratitudine alla ” madama la marchesa della sanità reggina” per come ci sta trattando. E ciò che ha deciso di fare il Partito Democratico per la locride.
Per dirla alla Cetto la qualunque: una emerita M….chia!
VERGOGNA!!!
Condividete amici qualcuno saprà che noi sappiamo.