Lavoro Straordinario non retribuito ai poliziotti : il TAR ingiunge ilpagamento
Mag 30, 2025 - redazione
Il TAR Calabria – Sezione Staccata di Reggio Calabria (Presidente Caterina Croscenti) nei
giorni scorsi ha emesso il Decreto Ingiuntivo contro il Ministero dell’Interno, non costituito in
giudizio, per il pagamento delle ore di straordinario eccedente i limiti individuali ed il monte
ore assegnato non cummutate in riposo compensativo, oltre interessi legali dal dovuto al
soddisfo.
Il ricorso era stato inoltrato dal legale del Siulp Avv. Pietro Barbaro del foro di Reggio Calabria,
che, dopo un primo rigetto lo aveva riproposto nelle forme indicate dal Giudice, in quanto
l’Amministrazione sensibilizzata in ordine al pagamento delle legittime spettanze avanzate
dagli interessati ben oltre i due anni (termine già di per se generoso) riconosciuti
all’Amministrazione per adempiere al pagamento stesso, non aveva ritenuto adempiere.
In particolare il TAR ha ritenuto di accogliere il ricorso in quanto risultano adeguatamente
documentate sia il numero di ore effettuate oltre il servizio ordinario che la retribuzione dovuta
per tale attività, in base alla qualifica posseduta e, per l’effetto, ha ingiunto il pagamento delle
spettanmze all’avente diritto oltre interessi legali dal dovuto al soddisfo nel termine di quaranta
giorni dalla notificazione del decreto medesimo.
Con il provvedimento di che trattasi il Giudice Amministrativo ha, altresì, condannato
l’Amministrazione al pagamento delle spese relative alla procedura.
Ancora una volta l’impegno e la perseveranza della Segreteria provinciale del Siulp ha\nno
avuto ragione sull’indifferenza dell’Amministrazione che nonostante le numerose
sollecitazioni rivolte sia a livello Centralech e periferico ha omesso di dare corso alle legittime
aspettative dei poliziotti corrispondendo loro quanto dovuto per prestazioni di lavoro
straordinario rese oltre due anni prima sacrificando i propri affetti ed i propri interessi per far
fronte ad imprevedibili ed urgenti attività di servizio.
Ora l’Amministrazione dovrà prendere atto che non è più possibile dilazionare oltre un tempo
già di per se irragionevole (due anni) il pagamento di prestazioni lavorative che dovrebbero
essere invece retribuite a tamburo battente al fine di gratificare realmente lo sforzo ed il
sacrificio degli operatori.