Intervista al figlio 11enne dell’attentatore di Roma, la condanna dell’Osservatorio sui diritti dei minori
Apr 30, 2013 - redazione
“Coloro i quali hanno accostato il microfono alla bocca del piccolino rendono chiaro quanto scarsamente siano tenute in considerazione le regole deontologiche e le leggi in vigore in materia di tutela dei minori”
Intervista al figlio 11enne dell’attentatore di Roma, la condanna dell’Osservatorio sui diritti dei minori
“Coloro i quali hanno accostato il microfono alla bocca del piccolino rendono chiaro quanto scarsamente siano tenute in considerazione le regole deontologiche e le leggi in vigore in materia di tutela dei minori”
“Ordine dei Giornalisti e Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sono tenute a sanzionare adeguatamente e senza attenuanti i giornalisti e le emittenti che hanno intervistato il figlio undicenne di Luigi Preiti”: è quanto sollecita l’Osservatorio sui Diritti dei Minori attraverso il proprio presidente, Antonio Marziale, componente della Commissione ministeriale che ha varato il Codice Tv e Minori vigente, per il quale: “La polemica scattata a furor di popolo non può rimanere fine a se stessa. Ne va della credibilità delle istituzioni costituite”.
“Coloro i quali hanno accostato il microfono alla bocca del piccolino rendono chiaro quanto scarsamente siano tenute in considerazione le regole deontologiche e le leggi in vigore in materia di tutela dei minori, nemmeno supplite dal buonsenso, che pure – incalza Marziale – dovrebbe animare quanti hanno deciso di approdare ad un mestiere imprescindibile per la vita di una democrazia. Si tratta di gente priva di scrupoli e ignorante in quanto a conoscenza delle leggi poste a regolamentare il corretto esercizio del giornalismo, pertanto impreparata a svolgere la professione”.
Il sociologo si dice: “Soddisfatto, perché le aspre battaglie intraprese dall’Osservatorio in materia di rapporto tra media e minori non hanno sortito effetti in sede istituzionale, per via dell’inconsistenza degli organismi preposti a far rispettare le regole, ma hanno generato una coscienza di massa con la quale è bene che le emittenti comincino a fare i conti. Non se ne può più di bambini esposti in tutte le salse a vantaggio dell’audience e privati del loro sacrosanto diritto a vivere l’infanzia senza turbamenti di sorta”.
Il presidente dell’Osservatorio conclude: “Il figlio di Preiti deve fare i conti con l’elaborazione di un dramma personale che lo lascerà segnato per la vita. Chi lo ha intervistato ha contribuito ad aggravare ineludibilmente il suo percorso emotivo e ciò è semplicemente vergognoso”.