IL PONTE SULLO STRETTO? UNA PARTITA A CALCIO…..

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Rifiuto del visto di legittimità del Ponte sullo Stretto da parte della Corte dei Conti
non interessa solo coloro i quali vogliono a tutti i costi realizzare questa opera, ma
riguarda tutti i cittadini.
Si tratta di un progetto faraonico iniziato negli anni ’70 con enormi difficoltà
tecniche, criticità ambientali, costi spropositati che hanno rallentato enormemente i
lavori sino a quest’anno, quando il CIPESS, ha pubblicato una delibera che però
presenta criticità gravissime rilevate dalla Corte dei Conti.
Temi, quindi, che non riguardano il fatto che l’opera ci piaccia o sia utile o no, non
si possono liquidare con un semplice si o no perché le implicazioni sociali,
ambientali, politiche ed economiche sono rilevanti.
Parliamo, ad esempio, di aver bypassato:
il parere obbligatorio del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici che avrebbe dovuto
valutare la fattibilità da un punto di vista strettamente tecnico (capire se un ponte
lungo 3.6 km, si regge, peraltro in una zona sismica, non è esattamente un dettaglio
secondario);
il parere obbligatorio del NARS, ( (Nucleo per l’Attuazione delle linee guida per la Regolazione dei
Servizi di pubblica utilità) organo tecnico che avrebbe valutato gli aspetti economicifinanziari (capire se la spesa di 13 mld – per iniziare! sia corretta o meno, considerato
che lì ci sono i soldi delle nostre tasse, mi pare fondamentale)…
Inoltre, la Corte rileva la mancanza di una gara pubblica per individuare i soggetti cui
affidare la realizzazione dell’opera… e tanto altro ancora che sarà esplicitato nelle
motivazioni.
Quando si tratta di spendere i nostri soldi, è fondamentale avere la garanzia che tutti i
passaggi, i controlli e le verifiche siano stati fatti con assoluto rigore tanto più che qui
si parla di un ponte di 3, 6 km sospeso tra due regioni in una zona unica al mondo dal
punto di vista sismico.
Un Governo saggio, pertanto, non dovrebbe né bypassare questi controlli né
attaccare, o tentare di depotenziare gli organi dello Stato come il Consiglio Superiofe
dei Lavori Pubblici, l’INGV o, la riforma vergognosa della Corte dei Conti e la
sostituzione della commissione di valutazione ambientale qualche settimana prima
del rilascio del parere.
Tutti i soggetti istituzionali che dovevano garantire il rispetto delle “ NORME” per
tutelare tutti noi e il corretto uso dei soldi pubblici (ossia quelli delle nostre tasse),
sono stati attraverso passaggi legislativii, depotenziati e/o cancellati e ignorati.1
In nome “dell’interesse nazionale”, tutti i controlli, verifiche e approvazioni sul
rispetto delle norme tecniche per la corretta realizzazione e messa in sicurezza delle
opere pubbliche, sono state aggirate.
Tutti gli ostacoli, posti dal percorso delle norme legislative da valutare e superarare
per una corretta progettazione del ponte, sono stati evitati, compresa l’assegnazione
dei lavori senza una regolare gara d’appalto che le leggi impongono.
In sintesi lo Stato chiede ai cittadini il rispetto delle leggi ed è il primo a non
rispettarle.
In nome dello snellimento delle pratiche burocratiche, si sono cancellate le norme
tecniche e le regole del buon costruire .
I soldi pubblici non possono essere “sperperati, regalati e spesi senza nessun
controllo”. Da professionista non sono contrario alla costruzione del ponte o di
qualsiasi altra opera, ma pretendo da cittadino che contribuisce oltre misura al
pagamento delle tasse, che i soldi pubblici siano ben utilizzati per realizzare opere
efficaci, efficienti, utili ed economici, sulla base di progetti esecutivi che analizzino
tutti gli aspetti tecnici e con costi certi e non presunti, sulla base di progetti di
fattibilità tecnica ed economica carenti, incompleti e teorici.
Volete costruire il ponte ? Preparate un progetto esecutivo utile a dare tutte le risposte
positive ai rilievi, prescrizioni e indicazioni dei soggetti portatori d’interesse
collettivo:
Arpa Sicilia
Dall’Agenzia regionale protezione ambiente sono arrivate alcune integrazioni.
1) «Un Piano di monitoraggio ambientale e sociale unificato».
2) «Verifica preliminare dell’effettiva destinazione d’uso delle terre e rocce da
scavo».
3) «Predisporre il Piano di gestione rifiuti per terre e rocce da scavo».
4) «Approfondimenti su compatibilità all’utilizzo degli inerti e caratteristiche
materiali dei ripascimenti, protezioni per i siti intermedi di deposito temporaneo». 5)
«Includere analisi sul traffico di cantiere nello Stretto, con conseguente interruzione o
parzializzazione del transito navale, e conseguente impatto generato dalle variazioni
delle ordinarie rotte navali».
6) «Verifica sull’effettiva capienza dei siti “Sra”».
7) «Approfondimenti sulle analisi condotte riguardo l’impatto sociale, economico e
ambientale con l’inserimento di scenari alternativi sulle ipotesi di completamento
delle opere infrastrutturali del sistema logistico e dei trasporti siciliano».2
Asp Messina
L’Azienda sanitaria provinciale ritiene necessario «garantire in fase di cantiere
l’invarianza dei tempi di intervento dei mezzi di assistenza sanitaria e protezione
civile; il mantenimento del buono stato quali-quantitativo della risorsa idrica
destinata al consumo umano; la qualità delle acque di balneazione; l’attuazione di un
programma di tutela della salute dei lavoratori impegnati nei cantieri».
Dipartimento Ambiente ai fini demaniali marittimi, si approva l’intervento definitivo
proposto, comunicando «la necessità di acquisire la concessione delle aree marittime
sulla base del progetto esecutivo», anche se, nelle more del rilascio della concessione,
potrà essere avanzata la richiesta di occupazione delle aree marittime.
Dipartimento Urbanistica
L’ufficio regionale retto dall’arch. Calogero Beringheli ha acquisito «le criticità dei
Comuni di Messina, Venetico, Valdina, Torregrotta, Saponara e Villafranca Tirrena»,
relativamente alle interferenze tra i cantieri del Ponte e gli strumenti urbanistici
vigenti. Questi i punti elencati:
1) «Apporre vincolo preordinato all’esproprio per aree non rientranti nella precedente
delibera Cipe del 2003.
2) «Considerare soluzioni progettuali alternative per garantire l’utilizzo di
infrastrutture viarie già esistenti o di nuova realizzazione».
3) «Corredare la progettazione con parti attualmente mancanti, relative ad opere
nodali di competenza di Rfi o Anas».
4) «Risolvere la criticità riscontrata sulla localizzazione di cantieri operativi in aree
territoriali non idonee».
5) «Valutare la possibilità di impiego di opere già esistenti, come il pontile di
Giammoro e la viabilità Asi».
6) «Valutare le varianti migliorative proposte dai Comuni interessati».
7) «Provvedere alla preliminare bonifica e messa in sicurezza della discarica di
Venetico».
Si fa notare, inoltre, che «il progetto risulta elaborato su cartografia non aggiornata,
antecedente a Piani sovraordinati (Pai, Ptp e altri)».
Protezione civile
Il Dipartimento regionale, coordinato dall’ing. Salvatore Cocina, ritiene necessari
«studi sulla pianificazione di emergenza, in fase realizzativa e di esercizio, per
scenari a rischio relativi ad eventi calamitosi naturali o derivanti dall’uomo».
Genio civile
L’Ufficio diretto dall’ing. Santi Trovato ha chiesto alla “Stretto di Messina” di
attivarsi per richiedere il rilascio del parere previsto per legge, dal momento che
«l’opera in progetto, unitamente a quelle propedeutiche e a quelle compensative, 3
interesserà l’occupazione di aree aventi destinazione urbanistica diversa da quella
attualmente in vigore nel Prg di Messina». E proprio al Comune di Messina si chiede,
invece, l’aggiornamento del Piano regolatore vigente. Tra le prescrizioni, il Genio
civile sollecita la “Stretto” ad acquisire il parere per le aree “Pai” a rischio elevato e
molto elevato e ad adeguare il progetto «con il dimensionamento delle opere
idrauliche a corredo delle piattaforme stradali e ferroviarie». Per le aree interessate da
variante allo strumento urbanistico vigente, si prescrivono «elaborati progettuali,
studi sismotettonici per faglie attive, studio geologico e studi idraulici».
Soprintendenza di Messina
Nel parere rilasciato dall’ente guidato dall’architetta Mirella Vinci, si evidenzia che
«il Piano paesaggistico dell’ambito 9, adottato nell’ottobre 2019, non tiene conto dei
contenuti del progetto in argomento, pertanto il progetto e la pianificazione
presentano elementi di incoerenza reciproca». Tra le integrazioni richieste, «una
verifica dell’interferenza dell’opera con i beni paesaggistici vincolati presenti nel
Piano dell’Ambito 9»; «aggiornamento della Relazione paesaggistica, con
l’inclusione delle previsioni normative sull’impatto delle grandi opere»; «mettere in
atto una strategia d’integrazione architettonica e urbanistica dell’opera in relazione al
contesto naturale del sito»; «revisione del Piano d’indagine archeologica»;
«redazione di specifici progetti di restauro-rifunzionalizzazione-valorizzazione
relativi ai Beni dichiarati di interesse culturale interferenti con i lavori»;
«individuazione e mappatura di tutti i Beni sottoposti a tutela; «sorveglianza
archeologica di tutti i lavori che comportano scavo e movimento terra».
Autorità di bacino
L’organismo tecnico presieduto da Santoro ritiene «necessario aggiornare lo stato
conoscitivo e le valutazioni di impatto e della qualità dei corpi idrici secondo le
indicazioni del Piano di gestione del Distretto idrografico della Sicilia». Si chiede, tra
l’altro, l’approfondimento progettuale «in termini di mitigazione sulla potenziale
riduzione della produttività per interferenze sulle risorse vincolate, di smaltimento
delle acque reflue e meteoriche, sull’approvvigionamento idrico in fase di cantiere».
Si considera necessario, «prima del dimensionamento strutturale delle opere, la
predisposizione di uno studio di microzonizzazione sismica di terzo livello nelle aree
di contrada Margi». E poi si è chiesto alla “Stretto” di verificare la compatibilità delle
«numerose interferenze tra il reticolo idrografico e le opere in progetto».
Il progetto presentato nelle conferenza dei servizi, come si evince dalle prescrizioni e
integrazioni dei vari enti, era carente e addirittura contrastava con le norme tecniche
vigenti.
Comitato scientifico
I rilievi del comitato scientifico del Ministero dei Trasporti riguardavano:4
maggiori verifiche sugli effetti del vento;
controlli sulla sismicità e sul rischio terremoti, considerando i “sismi elevati
che si sono verificati di recente nel mondo”;
aggiornamenti delle analisi strutturali per esaminare scenari di
funzionalità anche nel caso di eventi estremi;
l’utilizzo di materiali nuovi e, allo stesso tempo, di chiarire come e dove sarà
reperito l’acciaio necessario per le nuove norme in materia di elasticità.
Il Comitato Tecnico Scientifico ha formulato 68 rilievi o raccomandazioni sul
progetto definitivo aggiornato del Ponte sullo Stretto di Messina. Questi rilievi non
negano l’approvazione unanime del progetto, ma indicano aspetti da approfondire
nella fase di progettazione esecutiva, principalmente per adeguare il progetto alle
normative più recenti e per approfondire tematiche tecniche cruciali.
Principali contenuti dei 68 rilievi

  • Aspetti sismici e tettonici:
    è richiesta una più approfondita analisi della sismicità locale, della tettonica attiva,
    della geodinamica del Mediterraneo e della possibilità di maremoti, con conseguente
    verifica della resistenza del ponte
  • Caratterizzazione geologica e geotecnica:
    necessità di aggiornare la modellazione geologica e di quantificare sperimentalmente
    le proprietà meccaniche dei terreni sui quali si fonda il ponte.
  • Materiali e proprietà meccaniche:
    specificare i requisiti meccanici degli acciai e altri materiali da costruzione per
    garantirne la conformità agli standard attuali
    -Aggiornamento normativo:
    adeguare il progetto alle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018) e
    alle successive modifiche normative intervenute dopo il progetto originario del 2011
  • Aspetti di sicurezza e affidabilità: 5
    effettuare prove sperimentali ancora mancanti, soprattutto quelle relative alla tenuta
    del ponte in condizioni estreme di vento e sisma, nonché la verifica del
    comportamento dei cavi del sistema di sospensione
  • Impatto ambientale e compatibilità:
    valutare gli effetti ambientali, inclusi quelli relativi alla fase di costruzione e alle
    opere di collegamento, per minimizzare l’impatto sull’ecosistema locale.
    Questi rilievi, confermano la necessità di ulteriori approfondimenti e aggiornamenti
    tecnici, senza però contraddire il parere complessivamente positivo espresso sul
    progetto definitivo.
    Si indicano 68 criticità al progetto e si esprime un parere complessivamente
    positivo ?
    Siamo su scherzi a parte o sulle analisi specialistiche di tutte le variabili per
    realizzare, in sicurezza, un’opera dalle molteplici incognite tecniche?
    Questo è un brutto segnale: La scienza diventa serva della politica: la conoscenza è
    libera e non ha e non dovrà mai avere nessun padrone.
    Il comitato tecnico di valutazione ambientale (VIA)
    ha espresso pareri complessi e contraddittori, oscillando tra un parere di massima
    approvazione con prescrizioni e critiche che evidenziano criticità, specialmente riguardo
    all’incidenza ambientale su siti protetti e alla mancata valutazione di alternative e misure
    compensative adeguate. Un parere formale positivo è stato contestato da associazioni
    ambientaliste e dalla Corte dei Conti per la gestione delle prescrizioni e l’impatto su aree
    protette.
    Pareri e criticità principali
     Valutazione di impatto ambientale (VIA): A novembre 2024, la commissione ha espresso
    un parere formale positivo, ma ha evidenziato criticità su specifici aspetti.
     Valutazione di incidenza ambientale (VINCA): Le associazioni ambientaliste hanno
    contestato un parere che definivano “gravissima” la valutazione di incidenza ambientale,
    soprattutto per i siti protetti.6
     Criticità ambientali: Sono stati evidenziati impatti su siti protetti come Antenna Mare, lo
    Stretto, i fondali marini e Curcuraci, oltre a problemi legati all’approvvigionamento idrico,
    allo smaltimento dei rifiuti e al rischio di alterazione dei fondali marini.
     Misure compensative: Le associazioni hanno sollevato dubbi sull’individuazione di
    adeguate misure compensative, come previsto dalle normative europee.
     Alternative: Non sarebbero state adeguatamente valutate alternative all’attraversamento,
    nonostante siano stati stanziati fondi per la mobilità alternativa.
     Carenze progettuali: Critiche sono state mosse riguardo a carenze progettuali, la
    mancanza di adeguate misure di mitigazione e la violazione di normative ambientali e
    della Corte dei Conti.
    Tutte queste osservazioni rappresentano un complesso insieme di approfondimenti
    tecnici e di adeguamenti normativi e sperimentali volti a garantire che il ponte
    risponda agli standard più elevati di sicurezza e funzionalità, tenendo conto delle
    ultime conoscenze scientifiche e normative.
    Se non ci sono questi adeguamenti e approfondimenti tecnici il progetto esecutivo,
    può intendersi approvato?
    Se si vuole realizzare questa opera senza le risposte positive alle 256 osservazioni,
    rilievi, raccomandazioni, adeguamenti normativi, tecnici, geomorfologici, geotecnci,
    sismici, di sostenibilità ambientale e su una scrupolosa analisi sui costi e benefici,
    certamente sarà un’opera fuori legge e ABUSIVA….
    Peccato, un problema squisitivamente tecnico scientifico, lo hanno trasformato in
    una partita dove i post comunisti e i post fascisti giocano a calcio e, senza
    conoscenza adeguata del problema, tifano per il si e per il no solo su considerazioni
    di appartenenza politica e ideologica.
    Credo che il rilievo più preoccupante della Corte dei Conti per il governo, sia quello
    della mancata gara pubblica per l’ individuazione dei soggetti a cui affidare la
    realizzazione dell’opera che la normativa europea impone.
    Infatti i lavori sono stati gia appaltati il 2011 e non c’è mai stata una definizione
    dell’appalto. Siamo alle comiche…se non verrà assegnata l’opera al gruppo delle
    imprese al quale è stata asegnata la realizzazione dell’opera il 2011, il governo sarà
    costretto a pagare una penale salatissima. Diceva un ministro che “se i lavori non 7
    verranno assegnati alle stesse ditte del 2011, il costo della penale sarà più oneroso del
    costo dell’opera”. Comunque, questa partita a calcio, di dilettanti allo sbaraglio, come
    finirà ?
    eraldo.rizzuti@tin.it
    eraldo rizzuti geologo
    3356290477
    L’ALGORITMO DELLA CONOSCENZA