Il grido di allarme dell’imprenditore Giuseppe Granato: “Se il comune non ci paga chiudiamo le nostre aziende”
Gen 30, 2014 - redazione
Paradossale vicenda del gruppo Sirio proprietaria di una catena di albergi, una vicenda che se non viene sbloccata mette a repentaglio circa 300 unità lavorative. Ecco il testo della lettera inviata alla commissione straordinaria di Reggio Calabria
Il grido di allarme dell’imprenditore Giuseppe Granato: “Se il comune non ci paga chiudiamo le nostre aziende”
Paradossale vicenda del gruppo Sirio proprietaria di una catena di albergi, una vicenda che se non viene sbloccata mette a repentaglio circa 300 unità lavorative. Ecco il testo della lettera inviata alla commissione straordinaria di Reggio Calabria
Riceviamo e pubblichiamo:
Signori Commissari,
con la presente sollecitiamo nuovamente delle risposte in merito alla ns. del 13 u.s. dove chiedevamo un urgente intervento affinché potessimo ancora continuare a mandare avanti le nostre attività e pagare i dipendenti. Constatiamo che nessuna risposta ci é stata data e manifestiamo quanto segue:
– apprendiamo dal quotidiano “Gazzetta del Sud” quanto espresso dalla Presidente dell’associazione “Obiettivo Occupazione” circa il ritardo eccessivo ed inspiegabile per l’elargizione del contributo spettante ad ogni singola impresa aderente a quel progetto. Riportiamo testualmente: “Il flusso di denaro inviato dal Ministero é giunto al Tesoriere, solo che é stato pignorato”. Situazione assurda e paradossale se si pensa che quei proventi sono destinati agli imprenditori per pagare gli stipendi di circa 300 lavoratori che hanno assunto. Dipendenti che vengono regolarmente pagati a tutt’oggi direttamente da noi imprenditori, le cui risorse ormai sono quasi inesistenti, considerato il fatto che stiamo versando regolarmente anche i contributi inerenti agli stipendi;
– relativamente al Progetto Obiettivo Occupazione, i contributi sono fermi al mese di gennaio 2013 maturando per un totale di circa € 30.000,00 che le nostre società rispettivamente come Hotel Sirio, Neon Sirio S.r.l. e Nuova Neon Sirio, devono ancora percepire per cui, quella che doveva essere un’ammirevole iniziativa mirata a sostenere l’occupazione di 300 giovani reggini, é ormai diventata un’arma contro chi ha potuto aderire al progetto, ma allo stato attuale si ritrova nell’impossibilità di ottemperare ai propri doveri nel merito del pagamento della retribuzione;
“Ma come tutte le cose belle della vita, anche la favola di Obiettivo Occupazione é durata poco”;
Un altro passaggio dell’articolo apparso sul quotidiano succitato per sottolineare come questa bellissima favola che ha permesso di dare avvio ad un interessante progetto per dare lavoro a circa 300 persone, si sia tramutata in una cruda e drammatica realtà che i dipendenti vivono di giorno in giorno, con la costante paura e la reale insicurezza di un posto di lavoro che potrebbero non ricoprire più da un giorno all’altro. Quale la causa di questo enorme e ormai insopportabile disagio? Chi i responsabili su cui grava il peso dei sempre più copiosi licenziamenti?
Noi un pensiero seppur minimo l’abbiamo considerato come imprenditori, ma soprattutto come persone, che non vorrebbero gettare sul lastrico dei validi dipendenti e le relative famiglie, costretti a fare sacrifici enormi per mantenere un posto di lavoro che forse a breve non ci sarà più. Il nostro pensiero signori Commissari è che si stia tentando in tutti i modi e con ogni mezzo in Vs. possesso di colmare un deficit comunale gravando solo ed esclusivamente sulla povera gente che lavora per poter vivere dignitosamente, che ha sempre pagato le tasse, che ha sempre versato i contributi. E’ impensabile che si debba sempre dissanguare, salassare economicamente il singolo cittadino (imprenditore o lavoratore), per coprire i buchi causati dalle Amministrazioni. Non si colma un buco attingendo dai sacrifici dei lavoratori, non si colmano gli ammanchi del comune salassando gli imprenditori, non é umano, non è civile, non sono interventi a favore di una collettività, a favore di una ripresa seppur minima, bensì contro di essa, contro il cittadino, contro i lavoratori, contro gli imprenditori che tanto e sottolineo TANTO hanno contribuito per mantenere il prestigio di questa città.
Le “manovre economiche” poste in essere non fanno altro che ingenerare nei singoli sfiducia e malcontento che, come ben è documentato, sfociano in reazioni drammatiche quali i numerosi suicidi registrati finora; manovre che sembrerebbero poste in essere volutamente al solo scopo di fare fallire un sistema, di fare fallire una città, di fare sprofondare l’economia di Reggio Calabria a quale scopo? A quale prezzo? A danno di chi? Allo scopo di rendere i cittadini vulnerabili; al prezzo delle loro vite, del loro stato di salute, delle loro condizioni economico-sociali; a danno di tutte quelle persone che, come noi, lottano in questo momento per sopravvivere, si per sopravvivere perché non si può usare più la parola “Vita” in quanto l’avete già svuotata abbastanza del suo Alto significato con il Vostro operato.
Ciò premesso Vi chiediamo di procedere nel più breve tempo possibile al pagamento di quanto dovuto al ns. gruppo così da poter ottemperare alle nostre incombenze e procedere nella gestione delle nostre attività nel modo più sereno possibile; nel frattempo rendiamo nota la vicenda che ci tocca da vicino, a tutti i quotidiani in modo che l’intera collettività sia debitamente informata su come si stia procedendo per risanare il buco del comune e a danno di chi.
Giuseppe Granato
Gruppo Sirio
redazione@approdonews.it