IAM Reggio Calabria: Turismo, terziario ed edilizia al setaccio degli ispettori del lavoro
Lug 21, 2025 - redazione
Lavoro nero, scarsa sicurezza e somministrazione illecita di manodopera: è questo il bilancio delle verifiche condotte la scorsa settimana dagli ispettori del lavoro reggini, impegnati nella tutela dei lavoratori e nel rispetto delle norme lavoristiche.
Sono 5 le imprese sospese per il superamento del 10% di lavoro nero rispetto all’organico, sui litorali tirrenico e ionico. Nel dettaglio, due lidi balneari che occupavano “in nero” 2 lavoratori su 6, un panificio che non aveva regolarizzato 1 lavoratore su 6, un bar con 2 due lavoratori in nero su 2 e un ristorante con un lavoratore irregolare su 2.
Inoltre, uno dei due lidi utilizzava tramite uno pseudo appalto tre lavoratori “tuttofare”: i lavoratori erano oggetto di un mero appalto di manodopera e, dunque, somministrati in violazione della normativa contro l’interposizione illecita nei rapporti di lavoro.
Anche una microimpresa del settore commercio, sulla Piana di Gioia Tauro, è stata sanzionata per l’occupazione dell’unico lavoratore in nero: la maxi-sanzione, in questo caso, ammonta a 3900,00 euro, cui seguiranno le prescrizioni per mancata sorveglianza sanitaria e omessa formazione.
Non sono mancati i controlli sui cantieri edili per verificare l’applicazione del Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro: a tre datori di lavoro nella Locride sono state notificate le prescrizioni in tema di mancata capacità portante del ponteggio, impalcature inadeguate nei lavori in quota, mancanza del Pi.M.U.S. (Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio dei ponteggi). Sulla Piana di Gioia Tauro, infine , è stata riscontrata un’impalcatura priva di parapetti, anche in questo caso sono scattate le prescrizioni per far cessare nell’immediatezza le condizioni di pericolo per gli operai.
Per ottenere la revoca delle sospensioni, tutti i datori di lavoro raggiunti dal provvedimento cautelare dovranno regolarizzare i rapporti di lavoro “in nero”, pagando altresì le somme aggiuntive per un importo complessivo di 10.000 euro, oltre a dover sostenere il pagamento delle “maxi-sanzioni” per lavoro nero per un ammontare di oltre 23.000 euro. Seguiranno, ancora, le prescrizioni penali per omesse visite mediche di idoneità alla mansione e mancata formazione dei lavoratori sui rischi sulla sicurezza.