IAM Reggio Calabria: Lavoro nero e scarsa sicurezza, intervengono gli ispettori del lavoro insieme al NIL. Il report nel Reggino

Nel settore commerciale, un supermercato sulla costa ionica è stato sospeso per la presenza di un lavoratore irregolare su dieci, mentre un negozio di abbigliamento sulla costa tirrenica è stato chiuso per la presenza di un lavoratore "in nero" su due
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Un’ intensa settimana di controlli degli ispettori del lavoro in tutta la provincia di Reggio Calabria ha fatto emergere gravi irregolarità in materia di tutela dei lavoratori, con particolare riferimento agli orari, alla formazione e alla corretta qualificazione dei rapporti lavorativi. Le ispezioni, coordinate a livello provinciale dallo IAM (Ispettorato d’Area Metropolitana) di Reggio Calabria, testimoniano una situazione diffusa di irregolarità e sfruttamento. Le attività proseguiranno nei prossimi mesi, con particolare attenzione alla sicurezza e alla legalità nei settori stagionali e ad alta incidenza di lavoro irregolare.

Lidi balneari sotto la lente:
Sul versante tirrenico, in un lido balneare sono state trovate due banconiste impiegate sette giorni su sette, senza alcun giorno di riposo. Per il datore di lavoro è scattata una sanzione amministrativa di 1.500 euro. Sulla costa ionica, in un altro stabilimento, la posizione di un  volontario è stata riqualificata come lavoro subordinato di fatto in quanto svolgeva in realtà le mansioni di addetto alle pulizie. In assenza di documentazione che attestasse un rapporto “no profit”, è stata contestata la maxi-sanzione per lavoro nero da 3.900 euro, cui si aggiungeranno prescrizioni penali per la mancata formazione e l’assenza della visita medica obbligatoria.

Controlli nei pubblici esercizi del centro:
Nel centro di Reggio Calabria in un pubblico esercizio che occupava 2 lavoratrici è stata accertata la prestazione di una banconista in nero. Con il superamento della soglia del 10% di lavoro nero è scattata la sospensione dell’attività, revocabile a condizione di regolarizzare la dipendente assunta senza alcun contratto o tutela assicurativa, oltre al pagamento di una somma aggiuntiva di 2.500 euro, a cui va sommata la “maxi-sanzione per lavoro nero” di altri 3.900 euro e le ammende per la mancata sorveglianza sanitaria e l’omessa formazione.

Distribuzione e commercio nel mirino:
Nel settore commerciale, un supermercato sulla costa ionica è stato sospeso per la presenza di un lavoratore irregolare su dieci, mentre un negozio di abbigliamento sulla costa tirrenica è stato chiuso per la presenza di un lavoratore “in nero” su due.

Le sanzioni ammontano rispettivamente a 7.800 e 5.000 euro, oltre alle somme aggiuntive da versare per la riapertura, subordinate alla regolarizzazione degli occupati. Anche qui sono state riscontrate violazioni in materia di sicurezza e formazione.

Cantieri edili: situazione preoccupante:
Nel settore dell’edilizia, i controlli hanno portato alla sospensione di un cantiere nell’area tirrenica, dove tre dei cinque lavoratori erano “in nero”. La maxi-sanzione è pari a 11.700 euro, con ulteriori 2.500 euro richiesti per la riapertura. Nella Piana di Gioia Tauro, invece, una microimpresa operava con l’unico lavoratore privo di contratto regolare: sanzione di 3.900 euro e denuncia per la mancata formazione e la mancanza del giudizio di idoneità.

Gravi violazioni sulla sicurezza nei cantieri:
Le ispezioni hanno anche fatto emergere gravi inadempienze riguardo alla sicurezza nei cantieri. In diverse aziende edili sono state accertate omissioni rilevanti: mancata predisposizione del Pi.M.U.S. (Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio dei ponteggi), assenza di valutazione dei rischi climatici nel POS (Piano Operativo di Sicurezza), accessi inadeguati ai piani di lavoro e presenza di materiali non idonei. Un lavoratore autonomo è stato inoltre sanzionato con una multa da 2.000 euro per la mancanza della patente a crediti, obbligatoria per operare in sicurezza.