Hermes Praticò è il nuovo presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Reggio Calabria

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La Consulta Provinciale degli Studenti di Reggio Calabria si è insediata e ha eletto il suo presidente, diventando la prima nella regione a completare tutte le complesse procedure, grazie anche al puntuale e accurato coordinamento di Franca Falduto, responsabile delle C.P.S. (Consulte Provinciali Studentesche) per l’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria, diretto dalla D.G. dott.ssa Antonella Iunti.

Nella mattinata, i due rappresentanti eletti di tutte le scuole secondarie di secondo grado della provincia hanno raggiunto la sede preposta all’accoglienza della plenaria, grazie alla disponibilità del Dirigente scolastico del Liceo statale “T. Gulli” di Reggio Calabria, con lo scopo di segnare il punto di parteza della Consulta della provincia reggina.

L’atmosfera dell’assemblea è stata caratterizzata da partecipazione consapevole, disciplina e un forte entusiasmo, che ha sottolineato il valore della rappresentanza studentesca e l’importanza di una cittadinanza attiva. In particolare i candidati alla Presidenza, hanno avuto modo di esporre il loro pensiero sul valore della rappresentanza e della partecipazione democratica.

È stato eletto Hermes Praticò, del Liceo classico “Campanella Preti-Frangipane”, come nuovo presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Reggio Calabria. Di riflesso, nel corso della seduta è risultata eletta anche la nuova vicepresidente, Bruna Miceli dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Nicola Pizi” di Palmi. Alla stessa il neopresidente Praticò ha rivolto i suoi più sentiti auguri di buon lavoro, auspicando nel contempo una proficua collaborazione. In aggiunta, Praticò, rivolgendosi ai suoi elettori, ha avviato il suo mandato “con l’intenzione – ha affermato – di essere un punto di riferimento costante per i Rappresentanti degli studenti nella Consulta. Cercherò, per quanto possibile, di avviare un dialogo stabile con le dirigenze scolastiche, e farò di tutto per porre al centro del programma tematiche di grande interesse sociale, come il disagio giovanile e la salute psicologica”.

Grande valore aggiunto, sul piano del confronto non solo istituzionale, ma anche umano ha dato la presenza di una delegazione francese di studenti afferente all’Academiè de Limoges, anch’essi eletti in un organismo simile alla nostra Consulta Provinciale Studentesca, della quale stanno studiando il funzionamento grazie allo scambio internazionale ideato da Franca Falduto in collaborazione con le sue omologhe francesi Noemie Gatto, Céline Parvy, Julie Rivet, Cécile Vassy. Assistendo alle procedure di rito, rese ancora più interessanti dai tanti quesiti posti in corso d’opera, è stata messa in atto un’azione pionieristica di condivisione transnazionale dello straordinario modello di partecipazione studentesca rappresentato dalla Consulta, ma anche delle progettualità più interessanti delle Istituzioni scolastiche calabresi in sinergia con Enti ed Istituzioni. Di tutto ciò, senza tralasciare le bellezze del patrimonio straordinario custodito dalla Calabria, si discuterà nelle assemblee plenarie delle Consulte italiane e francesi e, soprattutto si relazionerà nel report che sarà doverosamente posto all’attenzione del settore Erasmus + della Commissione Europea.

In merito a ciò, è stato proprio grazie alla presenza, insolita e significativa, della delegazione francese, si è concretizzata l’opportunità di avere la traduzione simultanea del discorso di Praticò, il quale ha dichiarato: “Durante quest’anno tante, anzi troppe, sono state le notizie di giovani che hanno deciso di farla finita per cause legate al disagio psicologico, ne sono prova le numerose notizie riportate nei giornali. Un fenomeno in forte crescita e per questo, preoccupante. Penso che tutti, prima o poi, si ritrovino, improvvisamente a vivere un momento di difficoltà, periodi in cui sembra che il mondo ci stia crollando addosso, in cui tutto ci appare più grande di noi e nessuno sembra capirci o essere in grado di aiutare. Ma è proprio tenendo duro, guardandoci intorno e chiedendo aiuto che queste situazioni si possono superare. Per questo abbiamo il dovere di dare il nostro contributo, affrontando anche questo tipo di tematiche, se pur sembrino lontane dal ruolo e dalle funzioni che siamo chiamati a ricoprire”.