Guardia Costiera di Gioia Tauro, Al via un nuovo tavolo tecnico per la tutela dell’ambiente

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Si è riunito martedì 9 settembre u.s., sotto il coordinamento della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Gioia Tauro un importante tavolo tecnico in materia ambientale, al quale hanno preso parte il Consorzio Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive, la Città Metropolitana di Reggio Calabria, i Comuni di Rizziconi e di Gioia Tauro ed i rappresentanti della Società Iniziative Ambientali Meridionali. Parte del tavolo è anche il Consorzio di Bonifica che non ha potuto presenziare alla prima riunione.

Ha presieduto l’incontro il Comandante della Capitaneria di porto di Gioia Tauro, Capitano di Fregata Martino Rendina, il quale, nel sottolineare l’importanza della sinergia istituzionale in una materia delicata e complessa come quella ambientale, ha ringraziato gli intervenuti, e ha preliminarmente illustrato lo scopo e gli obiettivi di quello che ha definito uno strumento di coordinamento volto essenzialmente alla tutela ed alla protezione dell’ambiente marino e costiero.

L’opportunità di istituire il tavolo tecnico è stata colta a seguito di una segnalazione pervenuta nei giorni scorsi relativa al danneggiamento, in prossimità dell’attraversamento del Fosso Canciano, di un tratto della condotta fognaria Cittanova-Taurianova-Rizziconi, che convoglia i relativi reflui fognari presso I.A.M.

Il danneggiamento della stessa, infatti, dovuto all’azione meccanica sulla tubazione di materiale vario trasportato dall’acqua a seguito delle alluvioni dei giorni scorsi (essenzialmente canne, sterpaglie e rifiuti di vario genere tra cui plastica) aveva fatto collassare la predetta condotta con la conseguente immissione dei relativi reflui direttamente nel fosso e quindi nel fiume Budello. Grazie all’intervento repentino di tutti gli attori coinvolti, per fortuna, è stato posto tempestivamente rimedio, ed è stato scongiurato così il rischio di una immissione nel fiume di un ingente quantitativo di reflui fognari non depurati.

Le finalità e gli obiettivi sottesi al tavolo tecnico, tuttavia, come fanno sapere dalla Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, hanno un’ambizione a più ampio raggio, e cioè quella di individuare linee di azione efficaci per la gestione, manutenzione, monitoraggio, efficientamento e vigilanza dei corsi d’acqua del territorio, soprattutto, quelli interessati dall’attraversamento di condotte fognarie. Altresì, il tavolo è uno strumento operativo che potrà agevolare il dialogo interistituzionale, promuovere il ricorso a procedure burocratiche snelle, fissare best practices per il territorio e, in ultima analisi consentire agli Enti preposti di individuare soluzioni tecnicamente e economicamente sostenibili a tutela dell’idrografia locale e quindi della fascia marino-costiera.

Tra i temi centrali sul tavolo vi è la pulizia di fiumi e di fossi sia dai detriti, sia dai rifiuti di vario genere che, come nel caso del fosso Canciano, hanno determinato la rottura della condotta fognaria e che rappresentano una pericolosa fonte di inquinamento dei corsi d’acqua e quindi del mare. In tal senso è stata sottolineata l’importanza di programmare tali interventi periodicamente sia attraverso l’ordinaria attività degli Enti Locali o del Consorzio di Bonifica (assente al tavolo), sia attraverso una mirata collaborazione interistituzionale, coinvolgendo anche enti ed associazioni quali per esempio l’Ente strumentale regionale Calabria Verde.

Le proposte non finiscono qui: i partecipanti al tavolo, che si sono dati appuntamento già nel prossimo mese di Ottobre, hanno condiviso l’avvio di uno studio tecnico ed economico volto a valutare l’impatto che avrebbe l’individuazione di percorsi alternativi per i tratti di condotte fognarie attualmente posizionate in zone potenzialmente rischiose per la salubrità dei corsi d’acqua, nonché l’opportunità di uno studio di fattibilità per la installazione su fiumi e fossi di apposite barriere contenitive atte a convogliare detriti e plastiche in zone predeterminate e quindi agevolarne la raccolta prevenendo il loro pericolo accumulo (effetto tappo) e al contempo evitandone l’immissione in mare.

L’iniziativa si inserisce infatti tra gli obiettivi prioritari affidati al Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera in materia di tutela dell’ambiente marino e costiero di verifica delle funzionalità degli impianti di depurazione, congiuntamente al contrasto degli scarichi idrici non autorizzati o non conformi, nonché al regolare trattamento delle acquee reflue domestiche, industriali ed urbane.