Giusy, intervenuta in qualità di presidente della onlus Disabili No Limits, nel suo discorso ha sottolineato come lo sport deve essere considerato un ‘diritto’ per i disabili e non un privilegio
Giusy Versace ieri ospite al Parlamento Europeo di Bruxelles
Giusy, intervenuta in qualità di presidente della onlus Disabili No Limits, nel suo discorso ha sottolineato come lo sport deve essere considerato un ‘diritto’ per i disabili e non un privilegio
Milano – La forza di volontà di Giusy Versace arriva sui banchi
del Parlamento Europeo di Bruxelles. L’atleta paralimpica è stata infatti ieri
ospite del forum ‘Sport Integrity: from Europe to address a Global Issue’, organizzato
nella capitale belga dal Consiglio Europeo, dal Centro internazionale per la Sicurezza
dello Sport (ICSS) e dall’Università di Sorbona.
Giusy, intervenuta in qualità di presidente della onlus Disabili No Limits, nel
suo discorso ha sottolineato come lo sport deve essere considerato un ‘diritto’
per i disabili e non un privilegio, rimarcando l’importanza dell’attività sportiva
per il benessere psico-fisico dell’individuo e l’integrazione. Un intervento
che ha raccolto un lungo e sincero applauso.
“Ero molto emozionata, ho avuto un nodo in gola quando mi hanno passato il microfono
ma poi, come in gara, allo sparo sono partita veloce e sono riuscita a riassumere
brevemente tutti i concetti che ho più a cuore. E’ stato molto interessante ascoltare
gli interventi che mi hanno preceduto, per capire cosa succede al di fuori dell’Italia.
Il tema dell’integrità è un nodo cruciale e in quest’occasione ho proprio voluto
portare come esempio la gara della Diamond League che ho corso qui a Bruxelles in
settembre, nella quale il pubblico che incitava le grandi star dell’atletica internazionale
era lo stesso che applaudiva la nostra batteria paralimpica. Questo è stato per
noi un grande stimolo e ci ha fatto sentire ‘veri atleti’. Nel mio discorso ho
voluto poi rimarcare come nel nostro paese per un disabile fare sport sia un lusso,
perché le protesi e le attrezzature sportive costano molto e non fanno parte del
nomenclatore tariffario. Questo per me è sbagliato: lo sport deve essere un diritto
per tutti ed io continuerò a battermi con la mia onlus non solo donando ausili ma
portando avanti questa causa, affinché tutti possano fare sport liberamente”.