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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Zes ai nastri di partenza, parla il governatore Oliverio Il piano di sviluppo strategico è stato presentato nell'aula consiliare di San Ferdinando alla presenza di una folta platea, dell'assessore alla Portualità Francesco Russo e del sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà - GUARDA LE INTERVISTE

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SAN FERDINANDO – Zona economica speciale ai nastri di partenza il cui piano è stato approvato dalla giunta regionale e presentato oggi nella sala consiliare del comune di San Ferdinando alla presenza di molti sindaci calabresi, ma non solo della Piana di Gioia Tauro. Piano che ha tutte le carte in regola per rappresentare la svolta economica e sociale di un’intera regione. A presentare la grande novità per la Calabria e il porto di Gioia Tauro è arrivato Mario Oliverio, l’assessore regionale Francesco Russo e il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà.

A fare gli onori di casa il primo cittadino di San Ferdinando Andrea Tripodi. Ed è il presidente Oliverio ad informare, senza giri di parole, delle novità che produrrà la Zes a cominciare dall’occupazione “nel giro di pochi anni – dice – vedremo la creazione di almeno 10-15mila nuovi posti di lavoro”. Parola di governatore. Tesi sostenuta anche dall’assessore alla Portualità e allo Sviluppo economico Francesco Russo (a breve, forse, si aspetta la formazione del nuovo governo nazionale, alla guida dell’ Autorità portuale del “Mar Tirreno Meridionale” che racchiude Gioia Tauro, Reggio Calabria e Messina e Milazzo).

A moderare l’importante mattinata, quella che dovrebbe restare indelebile nella memoria collettiva dei una Regione, l’ex manager di Atam e Azienda ospedaliera di Reggio Calabria, Leo Pangallo, la cui firma peraltro sta sotto gran parte del programma con cui il centrosinistra nel novembre 2014 ha portato Mario Oliverio a diventare presidente della Regione Calabria. Accanto ai quattro relatori principali ci sono decine di sindacalisti e sindaci venuti da tutta la Calabria. “Con l’assegnazione di questi 400 ettari alla Zes, non ci sono dubbi che è Gioia Tauro l’anima pulsante della Zona economica speciale. Tuttavia – spiega Falcomatà – con piacere dobbiamo dire che vengono aggiunte altre infrastrutture, dal Porto di Reggio Calabria all’Aeroporto dello Stretto”.

Poi arriva il turno dell’assessore Russo, “in tutta l’Europa occidentale, non esiste alcuna Zes: basti questo, che si deve all’iniziativa di giunta e consiglio regionale rispetto alla normativa posta in essere dal governo nazionale – specifica l’assessore- per far capire l’enorme importanza di questa misura. Specie in una terra in cui, in atto, la disoccupazione è al 22%, cioè esattamente il doppio della media-Paese”.

Il docente universitario spiega alla folta platea venuta ad assistere al lieto annuncio che per “integrare davvero la Germania dell’Est, il paese della Merkel fino al 2059 investirà 150 miliardi annui per 10 anni, per un totale di 1.500 miliardi”. Solo così la Germania – aggiunge – ha potuto far ripartire la crescita e restare centrale economicamente in ambito europeo e mondiale. Del resto possiamo discutere, ma questi sono i fatti. Per cui bisogna capire che l’Italia riparte solo se il Mezzogiorno acquista centralità e non solo a parole”.

Ma Russo non nasconde che serviranno, a regime, tanti soldi. “Oggi, in avvio, sono 200 milioni di euro per tutte le Zes del Mezzogiorno: nei nostri modelli d’analisi abbiamo previsto che siano indispensabili almeno 308 milioni per la sola Zona economica speciale di Gioia Tauro”. Quanto alle ricadute , l’assessore regionale ha le idee chiare come quelle enunciate dal governatore Oliverio, “nel giro di pochi anni – afferma – la ricaduta positiva della Zes consterà in circa 10-15mila occupati in più”. Ma come si dice in queste circostanze “se son rose fioriranno, se son spine pungeranno”.