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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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“Inaccettabili le definizioni usate da Calderoli nei confronti del ministro Cécile Kyenge”

“Inaccettabili le definizioni usate da Calderoli nei confronti del ministro Cécile Kyenge”

E’ quanto afferma il segretario questore del Consiglio regionale Giovanni Nucera, che nelle scorse settimane ha rivolto l’invito al Ministro per l’Integrazione a partecipare in Calabria ad un convegno dedicato al tema del riconoscimento dello “ius sanguinis” e dello “ius soli”

“Inaccettabili le definizioni usate da Calderoli nei confronti del ministro Cécile Kyenge”

E’ quanto afferma il segretario questore del Consiglio regionale Giovanni Nucera, che nelle scorse settimane ha rivolto l’invito al Ministro per l’Integrazione a partecipare in Calabria ad un convegno dedicato al tema del riconoscimento dello “ius sanguinis” e dello “ius soli”

 

 

“Il vortice di reazioni, indignate che sono seguite alle inaccettabili definizioni del Ministro Cécile Kyenge da parte del vice presidente della Camera dei Deputati, il leghista Roberto Calderoli hanno aperto una pagina vergognosa per il parlamento italiano. I termini usati dall’on. Calderoli per definire le qualità estetiche della Ministra all’Integrazione offendono il popolo italiano, i suoi sentimenti morali ei valori cristiani sui quali si fonda la nostra Nazione. E’ bello, però, constatare, che in questa squallida vicenda la risposta più bella ed esemplare sotto il profilo istituzionale sia venuta da un piccolo e periferico comune del Sud, Roccella Jonica, la cui Amministrazione, guidata dal Sindaco Giuseppe Certomà, ha deciso di assegnare a Cucile Kyenge la cittadinanza onoraria”.
E’ quanto afferma il Segretario Questore del Consiglio regionale on. Giovanni Nucera, che da politico impegnato nel sociale, dedicando grande attenzione alle problematiche dell’Immigrazione, nelle scorse settimane ha rivolto l’invito al Ministro per l’Integrazione a partecipare in Calabria ad un convegno dedicato al tema del riconoscimento dello “ius sanguinis” e dello “ius soli”.
“Nessun riconoscimento – precisa Nucera – indiscriminato e nessuna preclusione ai tanti giovani che ormai vivono e crescono formandosi con la cultura italiana e regionale”.
“Le mie battaglie – prosegue – sono sempre state orientate alla difesa del riconoscimento dei diritti umani e della dignità della persona, indipendentemente dalla nazionalità, razza, religione e orientamento politico. Non possiamo alimentare la globalizzazione dell’indifferenza. Piuttosto dobbiamo perseguire la fratellanza senza confini e costruire nei nuovi diritti civili comunità solidali e aperte. L’Italia, ormai, è terra di approdo: cinque milioni di persone, duecento nazionalità diverse, con esperienze religiose e culturali differenti rendono l’Italia un Paese globale. Una nuova storia civile nasce dall’incontro di queste civiltà, per l’Italia e l’Europa, e non può e non deve generare ingiustizie, prevaricazioni, disuguaglianze ed eterne povertà”.
“Quella venuta dal Comune di Roccella Ionica è una iniziativa esemplare, che si inserisce – prosegue il Segretario Questore del Consiglio regionale – in quel percorso di accoglienza, di solidarietà, di integrazione, intrapreso in diversi centri del litorale ionico reggino verso i disperati che periodicamente, e sempre più numerosi ed in giovane età, approdano sulle nostre coste”.
“Sono queste le risposte che un Paese libero, democratico, ma soprattutto ragionevole è chiamato a dare ai fenomeni migratori mondiali. Al pari del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e di Papa Francesco, che pochi giorni fa ha visitato il centro di prima accoglienza di Lampedusa, sono convinto – conclude l’on. Giovanni Nucera – che il riconoscimento del diritto di cittadinanza, sia un avanzamento di civiltà che il nostro Paese ha il dovere di inserire nella propria legislazione attraverso una opportuna modifica della legge attuale”.
“Mi ritengo coinvolto accanto al Ministro Kyenge nella battaglia di civiltà e di giustizia che sta portando avanti. Spero che accetti il mio invito di essere presente ad un confronto i cui temi da anni stanno alimentando, vivacizzando, e purtroppo anche logorando, come avvenuto con il caso Calderoli, il dibattito politico italiano”.-