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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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‘Volevo uccidere Lucia se avesse ammesso il tradimento’

‘Volevo uccidere Lucia se avesse ammesso il tradimento’

Migliorano le condizioni della ragazza ferita dall’ex

‘Volevo uccidere Lucia se avesse ammesso il tradimento’

Migliorano le condizioni della ragazza ferita dall’ex

 

 

“Di solito non esco con un coltello, ma l’avevo preso perché volevo parlare con Lucia e se non avesse ammesso il tradimento, l’avrei usato”. Lo ha detto Samuele Caruso, 23 anni, arrestato per omicidio aggravato da motivi futili e abbietti e di tentativo di omicidio, durante l’interrogatorio da parte del pm. E poi incalzato dal magistrato ha aggiunto: “Sono uscito da casa col coltello perché era mia intenzione uccidere Lucia se avesse ammesso il tradimento”.

Dopo il delitto, venerdì scorso, Samuele è scappato a piedi fino al Foro Italico, dall’altra parte della città, sul lungomare Cristoforo Colombo dove ha comprato una maglietta cambiando quella che aveva addosso, di coloro rosso, macchiata di sangue. Il giovane é poi andato a Bagheria (Pa) perché lì abita uno zio paterno. La famiglia – sostiene il legale dell’indagato, Antonio Scimone – non si era allarmata del fatto che il giovane non fosse tornato a casa per pranzo perché spesso rimaneva fuori a mangiare un panino. Samuele ha lavorato in un bar in via Oreto da cui si era licenziato e di recente aveva fatto domanda per frequentare un corso di formazione per operai edili, il lavoro del padre. Secondo le dichiarazioni fatte da Caruso al pm, Lucia gli consigliava di continuare gli studi di ragioneria che aveva abbandonato dopo la morte di uno dei quattro fratelli. Il padre e la madre, in lacrime, hanno incontrato per pochi minuti Samuele venerdì sera prima che fosse portato in carcere.

Il giovane due giorni fa ha ucciso Carmela Petrucci, 17 anni, sorella della sua ex Lucia, 18 anni, che è stata gravemente ferita con 20 coltellate. Brani dei verbali di interrogatorio sono stati pubblicati da alcuni quotidiani. “Carmela non c’entra – ha spiegato l’assassino che aveva saputo da amici che Lucia aveva riallacciato la storia con un ex – non volevo farle nulla, ma si è messa in mezzo”. L’assassino ha detto di avere visto, perché gli è stata mostrata da un amico, una foto di Lucia che baciava il suo ex. Poi su Facebook ha visto che i due erano di nuovo amici. Questo lo avrebbe reso pazzo di gelosia e l’avrebbe indotto ad andare ad affrontare la ragazza. Ma per gli investigatori non si è trattato di un raptus, visto che il ragazzo ha aspettato le due sorelle nell’androne di casa, facendosi aprire da un condomino con una scusa, già armato di coltello. Samuele non ha tentato alcun chiarimento ma si è immediatamente avventato sull’ex fidanzata ferendola e uccidendo la sorella che tentava di difenderla.

Samuele Caruso avrebbe ‘una mente insondabile’, secondo fonti investigative che hanno avuto contatti con l’indagato durante gli interrogatori. Secondo quanto riferito Samuele non ha avuto una reazione emotiva forte come invece avviene in casi simili e durante l’interrogatorio “ha preso la testa tra le mani” come se avesse capito ciò che aveva fatto solo “qualche volta”. Il giovane “appare come una persona inspiegabilmente inconsapevole, una persona con un livello di intelligenza e di percezione della realtà sotto la media, che basa la sue convinzioni su quello che vede o legge su Facebook”.

La madre dell’assassino: mio figlio non e’ un mostro – “Mio figlio è un bravo ragazzo. Giornali e televisioni lo hanno definito un killer ma non è così, non è un mostro. La nostra è una famiglia perbene”. Così, in un’intervista al Giornale di Sicilia, Maria Cardinale difende il figlio Samuele Caruso, in cella con l’accusa di omicidio aggravato e tentativo di omicidio aggravato. Caruso ha ucciso Carmela Petrucci, la sorella della sua ex, Lucia, rimasta gravemente ferita nell’aggressione. Arrestato poche ore dopo il delitto, Samuele, che ha confessato di aver agito per gelosia, sarà domani davanti al gip, Maria Pino, per l’udienza di convalida della misura restrittiva. “Siamo profondamente addolorati per quello che è successo – ha aggiunto la madre – un’esistenza è stata spezzata e non so cosa darei per riportare in vita quella ragazza”.

Lucia sta meglio ma non sa di Carmela – “Lucia sta meglio, rispetto a ieri è anche più rilassata e sciolta”. Lo ha detto il primario del reparto di chirurgia dell’ospedale Cervello di Palermo, Giuseppe Termine, che ha operato la diciottenne. Lucia è ricoverata nel reparto di rianimazione. “E’ lucida, parla – ha aggiunto il medico – e oggi le abbiamo strappato anche un sorriso, quando le ho detto che per nascondere i segni delle ferite riportate abbiamo chiamato anche un chirurgo plastico”.

L’assassino, che è in carcere ed ha confessato il delitto, ha colpito Carmela, che si era messa in mezzo per difendere la sorella, alla gola, recidendole la carotide, poi Lucia con una ventina di coltellate all’inguine, nella zona lombare e anche alla lingua. “Lucia – ha concluso il medico – ha dolori alla schiena per i punti, ma non porterà, almeno fisicamente, le conseguenze di questo fatto tremendo, perché il ragazzo, pur infliggendole ferite profonde che sono arrivate a recidere i muscoli, non ha raggiunto organi vitali”. Per precauzione i sanitari mantengono la prognosi riservata.

“Lucia non sa ancora che la sorella è morta, aspettiamo, prima di trasferirla nel reparto di chirurgia, che gli psicologi le diranno cosa è accaduto. E’ indispensabile che non lo sappia da amici, peggio ancora dai media”, ha detto il dottor Giuseppe Termine, che ha operato Lucia Petrucci.

“Oggi – ha aggiunto il medico – Lucia mi ha detto: ‘sono contenta che con me c’é mia madre, ma si ferma poco perché poi deve andare da mia sorella che è ricoverata in un altro ospedalé”. Una equipe di psicologi sta seguendo sia Lucia che i genitori e aspetta il momento giusto per comunicare alla ragazza la morte di Carmela.

“Lucia – continua il medico – ricorda tutto quello che è successo, anche che la sorella è stata ferita alla gola. Si aggrappa alla possibilità che Carmela possa guarire”. La ragazza sopravvissuta ha raccontato agli investigatori che a chiamare la polizia è stata una vicina di casa che ha visto lei e la sorella nell’androne della loro abitazione distese a terra dopo l’aggressione. E’ stata Lucia a fare agli investigatori il nome dell’aggressore che avrebbe aspettato le due sorelle all’interno del portone di casa facendosi aprire con una scusa dai condomini.