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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Vietata vendita di lotti di cozze e ostriche nei Paesi Bassi Il Ministero della Salute olandese lancia l'allarme

Vietata vendita di lotti di cozze e ostriche nei Paesi Bassi Il Ministero della Salute olandese lancia l'allarme
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La NVWA, l’autorità olandese garante della sicurezza dei prodotti alimentari e del
consumo, sabato ha lanciato un’allarme per la presenza della tetrodotossina in alcuni
lotti di cozze e ostriche provenienti dalle zone est e nord della Schelda nei Paesi
Bassi. Cozze e ostriche non possono essere vendute. La tetrodotossina (TTX) è una
potente neurotossina, essa trae nome dalla famiglia dei Tetraodontidae o pesci palla
che sono in grado di secernerla attraverso quattro denti fusi in un becco, adatto
a rompere conchiglie, crostacei e persino rametti di corallo. La stessa caratteristica
e lo stesso veleno sono presenti nei Diodontidae (pesci istrice) muniti per di più
anche di aculei su tutto il corpo. Anche se la tetrodotossina venne scoperta in questi
pesci, diverse varianti sono state trovate anche in altri animali (ad es. in piccoli
polpi come il polpo ad anelli blu, nei tritoni della specie Taricha granulosa e Naticidae.Si
è scoperto che la tetrodotossina può essere prodotta da alcuni batteri come la
Pseudoalteromonas tetraodonis, alcune specie di Pseudomonas e Vibrio, ed altri batteri
meno frequentemente. La tossina venne isolata e denominata per la prima volta nel
1909 dallo scienziato giapponese Yoshizumi Tahara. La Tetrodotossina è 100 volte
più tossica rispetto al cianuro di potassio. Un milligrammo di tetrodotossina è
sufficiente ad uccidere una persona (quantità che può essere contenuta nella capocchia
di uno spillo).La tossina blocca la conduzione nervosa provocando paralisi, vomito,
diarrea, convulsioni, blocco cardiorespiratorio. L’avvelenamento in seguito al consumo
di pesci dell’ordine Tetraodontiformes è estremamente grave. La pelle e gli organi
(soprattutto il fegato) del pesce palla possono contenere livelli di tetrodotossina
sufficienti a produrre paralisi del diaframma e morte a causa dell’insufficienza
respiratoria. La tossicità della carne, (ad eccezione del fegato, che risulta quasi
sempre letale) varia tra le specie, nel corso delle stagioni e località geografiche,
e in molti pesci palla può non essere così pericolosamente tossica. Un’altra via
di avvelenamento può essere attraverso piccoli polpi come il polpo ad anelli blu,
in questo caso il veleno viene iniettato dalle mandibole dell’animale. La dose letale
media della tetrodotossina per il topo (LD50) specificata dalla scheda di sicurezza
è di 334 µg per kg. Assumendo che la dose letale per gli umani sia simile, 25 milligrammi
di tetrodotossina possono uccidere una persona di 75 kg. La quantità necessaria
per raggiungere una dose letale per iniezione è molto più piccola, pari a 8 µg
per kg. Il primo caso registrato di avvelenamento da tetrodotossina si ha nel diario
di bordo del capitano James Cook. Egli registrò di come in un’occasione la sua ciurma
mangiasse le parti carnee bianche del pesce palla pescato nei tropici, ed in seguito
alimentasse i maiali presenti a bordo (come riserva alimentare vivente) con i rimasugli
del pesce come pelle, fegato e gonadi. L’equipaggio sperimentò ottundimento e mancanza
del respiro, mentre il mattino dopo i maiali vennero trovati tutti morti. Col senno
di poi, è chiaro che la ciurma ingerì una blanda dose di tetrodotossina, mentre
i maiali mangiarono quelle parti del corpo del pesce palla che contengono la maggior
concentrazione della tossina, ricevendo in questo modo una dose letale.La diagnosi
dell’avvelenamento da pesce palla è basata sulla sintomatologia osservata e dalla
recente storia dietetica. Gli effetti dell’avvelenamento da tetrodotossina includono
mancanza di fiato, ottundimento, tinniti, sensazione di “testa leggera”, paralisi
e battito irregolare. Tipicamente, i sintomi maggiori insorgono rapidamente, quelli
minori istantaneamente. Se si ingeriscono dosi più elevate di 1-2 milligrammi la
morte è l’esito più comune. Anche se la tossina si slega dai canali del sodio,
via via che la sua concentrazione attorno ai centri nervosi diminuisce, le sue molecole
sono eccezionalmente potenti e si scindono dal legame molto lentamente. Il trattamento
usualmente consiste in assistenza respiratoria.Il primo sintomo di intossicazione
è costituito da un leggero intorpidimento della lingua e delle labbra, che si manifesta
da 20 minuti a 3 ore dopo l’ingestione del pesce avvelenato. Il sintomo successivo
è costituito da parestesia a faccia ed estremità, che possono essere seguite da
sensazione di leggerezza. Possono comparire anche mal di testa, dolore epigastrico,
nausea, diarrea e/o vomito. In alcuni casi possono comparire difficoltà a camminare.Il
secondo stadio dell’intossicazione è costituito da una paralisi ingravescente: molte
vittime dell’intossicazione sono incapaci di muoversi e possono presentare difficoltà
anche a mantenere la posizione seduta. Il soggetto presenta un’ingravescente insufficienza
respiratoria; in genere sono presenti dispnea, cianosi e ipotensione. Viene colpito
anche il linguaggio. La paralisi è via via ingravescente e possono comparire convulsioni,
danni alle funzioni intellettive e aritmie cardiache.La vittima, nonostante sia completamente
paralizzata, può essere cosciente e in alcuni casi completamente lucida fino a poco
prima della morte, che in genere avviene in 4-6 ore, con un range stimato da 20 minuti
a 8 ore. Considerata la gravità del rischio per la salute umana correlata alla presenza
della neurotossina il Ministero della salute dell’Olanda, evidenzia Giovanni D’Agata,
presidente dello “Sportello dei Diritti [1], raccomanda ai pescatori dilettanti
ed ai vacanzieri di non raccogliere le cozze e le ostriche e di non consumare i mitili
provenienti da queste due regioni. Trattandosi di allerta internazionale, abbiamo
dovuto procedere in tal senso anche noi anche per informare i nostri connazionali
presenti nei Paesi Bassi. Altra cosa da dire che il nostro Ministero della Salute
non ha ancora reso pubblica l’allerta.