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Vibo, falso l’allarme per la potabilità dell’acqua. Nessuna traccia di benzene, è stato un errore dell’Arpacal

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Di Martino (Sel): “Silvio Greco ha ragione. I vertici dell’Arpacal devono dimettersi”



– Il bacino dell’Alaco contaminato dal benzene, divieto di usare l’acqua potabile nel vibonese 

Vibo, falso l’allarme per la potabilità dell’acqua. Nessuna traccia di benzene, è stato un errore dell’Arpacal

Di Martino (Sel): “Silvio Greco ha ragione. I vertici dell’Arpacal devono dimettersi”

 

 

VIBO VALENTIA – Un errore dell’Arpacal ha seminato paura e rabbia tra i cittadini del vibonese. L’ufficio di Catanzaro aveva indicato, su un campione prelevato il 6 dicembre scorso all’impianto di potabilizzazione del bacino dell’Alaco, sito a San Sostene, una presenza di benzene di 800 volte superiore ai parametri previsti per legge. L’Alaco – è bene ricordare – è la principale fonte di approvvigionamento idrico per ottanta comuni, tra il Vibonese e il Catanzarese. E gli esiti di quelle analisi sono state comunicate solo il 28 gennaio all’Asp di Catanzaro, che l’1 febbraio ha avvisato l’Asp di Vibo, che a sua volta ha allertato i sindaci interessati affinché emettessero ordinanza di non potabilità. Così i cittadini, allarmati dagli altoparlanti delle auto messe in moto dai Comuni, hanno maturato l’idea di aver usato e bevuto, per quasi due mesi, acqua al benzene. Ciò mentre il prefetto Michele Di Bari è stato costretto a mobilitare la Protezione civile e ad allertare i vertici delle forze di pubblica sicurezza. Poi sabato, all’epilogo di una giornata tiratissima, durante la quale anche la cittadinanza è scesa in piazza, si è fatta chiarezza sul caso e l’allarme è rientrato. Non esiste acqua al benzene. Si è solo trattato di una gaffe dell’Arpacal, che ha spiegato testualmente che «per un malaugurato errore di trascrizione nella comunicazione del rapporto di prova prot. 2587 del 28 gennaio 2013, la voce “Benzene” va sostituita con “Composti aromatici da benzene espressi come benzene”. Trattasi di composti non previsti dal decreto legislativo 31/01 e di conseguenza senza limiti di legge».

Di Martino (SEL): “Silvio Greco ha ragione: i vertici dell’Arpacal devono dimettersi”

La vicenda del procurato allarme sulla qualità dell’acqua potabile in 80 comuni calabresi è incredibile. Io stesso mi sono trovato, nel pomeriggio di sabato, in provincia di Vibo ed ho assistito al disorientamento delle popolazioni e dei sindaci. Prima le ordinanze di non potabilità e poi il repentino dietrofront, perché l’Arpacal aveva commesso un errore “tecnico”. Il tutto lascia perplessi. La qualità di un bene vitale come l’acqua sembra essere nelle mani di un gruppo di incompetenti. Si parla di Benzene e poi successivamente di composti aromatici di benzene, che come ci ricorda il biologo Silvio Greco, possono essere più nocivi del benzene stesso. Si scopre che il tutto era avvenuto ben 2 mesi prima. Un vero e proprio pasticcio, che tragicamente si consuma sulla pelle dei cittadini. Condivido le considerazioni che ha fatto il prof. Greco, c’è una sola cosa da fare da parte dei vertici dell’Arpacal, rassegnare le dimissioni. Questo è l’ennesimo disastro del malgoverno regionale in Calabria.