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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Viaggiare sicuri. Epidemia di morbillo in Serbia: già 13 morti Il paese dei Balcani è alle prese con un'ondata di malattie da morbillo. Anche il personale medico è affetto dalla malattia. Un bambino di due anni è morto

Viaggiare sicuri. Epidemia di morbillo in Serbia: già 13 morti Il paese dei Balcani è alle prese con un'ondata di malattie da morbillo. Anche il personale medico è affetto dalla malattia. Un bambino di due anni è morto
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C’è apprensione in Serbia per il rischio di una rapida diffusione del morbillo,
che ha colpito da alcuni giorni il Paese con un’epidemia endemica che è già costata
la vita a 13 persone. Ma sono già 4000 i contagiati e nelle prossime ore, come
sottolineato dalle autorità locali, il bilancio delle vittime potrebbe essere
destinato a crescere, portando ad un innalzamento dell’allarme non solo tra le
autorità locali ma anche dall’Oms che monitora attentamente la situazione. Come
riportano i media nazionali, Nada una bimba di due anni è l’ultima vittima. Per
due mesi, la bambina ha combattuto contro il morbillo, invano. Mercoledì è morta
in un ospedale di Belgrado. Tuttavia, è stata ricoverata in ospedale solo a causa
di una malattia autoimmune in cui aveva sofferto dalla nascita. Come spiegano i genitori,
la malattia non li ha influenzati molto. In ospedale, tuttavia, è venuta in contatto
con un ragazzo che aveva il morbillo senza che i medici o i genitori lo sapessero.
La madre ha raccontato che molte persone erano nella sala d’aspetto. Che il ragazzo
fosse infetto, non si sapeva all’epoca. Il quotidiano croato “24sata” riferisce che
il morbillo si è diffuso anche nel governo serbo. Così, alcuni politici sono attualmente
affetti dalla malattia. Il morbillo è una malattia infettiva altamente contagiosa.
Sono colpiti soprattutto i bambini. Lo “Sportello dei Diritti” che si occupa
anche di tutela della salute dei cittadini, porta all’attenzione del pubblico l’allerta
di oggi, utile anche per chi viaggia anche per evitare il contagio da malattie o
virus trasmissibili. Poiché i viaggi verso tale destinazione sono frequenti, evidenzia
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la vigilanza
deve essere mantenuta, anche al fine di aumentare la consapevolezza tra i medici,
gli operatori sanitari e le autorità di sicurezza del sangue.