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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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“Universo Minori”, concorso presso la casa circondariale Ugo Cardi di Catanzaro "Pensieri sulla legalità". I detenuti avranno tre mesi di tempo per elaborare riflessioni, scrivere lettere, commenti a notizie di stampa, produrre manufatti artistici o disegni che rappresentino una riflessione sulla legalità

“Universo Minori”, concorso presso la casa circondariale Ugo Cardi di Catanzaro "Pensieri sulla legalità". I detenuti avranno tre mesi di tempo per elaborare riflessioni, scrivere lettere, commenti a notizie di stampa, produrre manufatti artistici o disegni che rappresentino una riflessione sulla legalità
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Dalla collaborazione tra la Casa Circondariale di Catanzaro, diretta da Angela Paravati, e l’associazione Universo Minori, presieduta da Rita Tulelli, nasce l’idea di una competizione positiva e significativa per un contesto chiamato carcere: il concorso “Pensieri sulla legalità”. I detenuti avranno tre mesi di tempo per elaborare riflessioni, scrivere lettere, commenti a notizie di stampa, produrre manufatti artistici o disegni che rappresentino una riflessione sulla legalità. I lavori saranno selezionati da una giuria ed il migliore sarà premiato. L’iniziativa rientra nel pluriennale percorso portato avanti dall’associazione Universo Minori, da sempre attenta a valorizzare tutto ciò che nel carcere è umanità, e a collaborare con la direzione dell’istituto nelle varie iniziative finalizzate a percorsi di rieducazione e reinserimento. Nel corso del tempo sono stati valorizzati i temi relativi alla famiglia, con particolare attenzione ai genitori detenuti e alle esigenze dei piccoli che vengono spesso a trovare i papà in carcere, anche attraverso la creazione di laboratori e stanze accoglienti dedicate proprio ai bambini.
“La collaborazione con le realtà di volontariato è fondamentale per l’istituzione carcere – afferma la direttrice Angela Paravati – perché la detenzione non deve avere un significato solo afflittivo, ma deve tendere alla rieducazione del condannato e ad un ritorno nella società libera senza rischio di recidiva. Ciò è possibile solo grazie ad un’attenzione della società civile, ad un interesse verso chi per mesi o per anni ha ‘abitato’ nella struttura di Siano.”