Riceviamo e pubblichiamo:

Una “svolta” per il terzo settore, per la sanità e per i servizi sociali. Non è un caso che la mia candidatura rientri in questa determinata lista a sostegno del candidato del centro sinistra alla
carica di sindaco Giuseppe Falcomatà. Dal 2009 ricopro la carica di presidente della sezione provinciale dell’Associazione Italiana sclerosi multipla; per anni mi sono dovuto “scontrare” con l’alto muro della burocrazia e della mala gestione delle risorse economiche-strutturali che le precedenti Amministrazioni hanno diretto, o meglio avrebbero dovuto dirigere, verso un settore
particolare, ossia quello dell’associazionismo che si occupa di persone affette da patologie gravi.  Senza entrare nel dettaglio delle “lunghe” e davvero faticose battaglie che ho condotto per nome e conto dell’associazione che rappresento, quel che ne rimane comunque mi ha portato alla convinzione che oggi non si può più stare a guardare. In questa città si sono persi i diritti, anche quelli più basilari. Il diritto ad essere curato dalle strutture deputate a questi servizi. Essere curati non deve essere una conseguenza delle solite logiche di “favore”. Essere curati è un diritto dell’individuo ed è un dovere per chi svolge questo lavoro. Non ci si può arrendere all’idea che curarsi sia un lusso per pochi. La nostra città è rinomata per avere professionalità in tutti settori che vengono invidiati da molti. Se solo ognuno svolgesse il proprio mestiere con coscienza e professionalità non si assisterebbe a questa emigrazione. La politica ha il dovere di prendersi cura prima delle persone, poi dei pazienti e poi ha il dovere di mettere nelle giuste condizioni chi lavora nel settore sanitario. Non occorrono favoritismi o occhi di riguardo. Ma ci sono tante altre cose alle quali la politica dovrebbe pensare per dare davvero un futuro a questa città. Bisogna valorizzare l’aeroporto, non solo per le conseguenze che questo avrebbe sul turismo di Reggio Calabria, ma anche in un’ottica di difesa del diritto alla cura, perché collegamenti efficienti sono essenziali per potersi curare al di fuori della nostra regione. Una buona politica, inoltre, non può dimenticare i beni confiscati alla mafia, che vanno impiegati affidandoli alle associazioni, di qualsiasi genere. Ma bisogna pensare anche alla ridistribuzione dei beni appartenenti all’amministrazione comunale che risultano essere vacanti oppure in stato di degrado. Anche in questo ambito l’associazionismo può intervenire, contribuendo a salvarli dal degrado e a mantenerli, eliminando così un costo superfluo per le casse comunali. Una politica a costo zero, insomma, dalla quale ripartire per dare valore ai cittadini e sfruttare le infinite potenzialità del nostro territorio.

Francesco Caccamo

Candidato al Consiglio comunale

con la lista “La Svolta”

e Giuseppe Falcomatà Sindaco